Una Chiesa povera per i poveri. È stato Papa Francesco a ribadirlo più di una volta, non noi, non i giornalisti, non le agenzie di stampa che giocano con la religione e i messaggi di Cristo. L’ha detto e ripetuto il papa; ne ha fatto uno dei baluardi della sua missione, del suo mandato, e non si è mai risparmiato dal richiamare all’attenzione tutti gli Ordini, i prelati e le suore sulla questione. Quella che papa Francesco sogna per il futuro è una Chiesa fatta di povertà, di umiltà e di sacrificio, così come insegnano la Bibbia e la migliore tradizione francescana. Dall’alto del suo pulpito di marmi bianchi e drappi rossi di San Pietro, ha criticato la comunità ricca e agiata e ha invitato alla preghiera. Sacrificio, ha ricordato. Sacrificio. Ma se i fedeli sembrano aver capito il suo messaggio quanto, invece, l’hanno fatto gli ordini monastici?
È di ieri la notizia che a Napoli, quartiere Vomero, è stata sgomberata l’ex scuola media Andrea Belvedere, occupata dallo scorso aprile da una quarantina di persone: famiglie, principalmente; donne, uomini, bambini e vecchi, tutti insieme dopo aver perso il lavoro ed essere rimasti senza casa. Le suore dell’Ordine del Buon Pastore, proprietarie dell’edificio, non hanno esitato a contattare la polizia. In un primo momento è sembrato che fossero d’accordo nell’ospitare quelli che, senza giri di parole, sono poveri, ma poi hanno ritrattato: dopo il Comune di Napoli, è toccato ai cittadini, ai fedeli. Che da ieri, per l’ennesima volta, non hanno più una casa. La cosa è grave perché non si tratta solo di uomini, occupanti per scelta o convinzioni politiche, ma anche di bambini e di anziani, che di colpe non ne hanno nessuna, se non il bisogno di un posto dove stare.
(Fotografia pubblicata su napolimonitor.it. Di Giuseppe Taranto)
Digos, poliziotti, ufficiali: c’erano tutti per lo sgombero di ieri. Sono partie le denunce, qualcuno è stato portato alla questura di via Medina. Le accuse hanno dell’incredibile: occupazione abusiva a parte, ci sono anche furto e scasso. Le suore del Buon Pastore non si sono fatte vedere. Una folla di persone si è così raccolta fuori dal Duomo di Napoli, nei pressi del Museo di San Gennaro, nella speranza di parlare con il Cardinale Sepe. Che, a causa di “un inforntunio”, non c’era. Al suo posto, ha parlato don Giuseppe Mazzafaro, suo segretario personale, che ha ribadito l’impegno del vescovato nell’aiutare i più bisognosi e che ha ammesso che sulla proprietà dell’Ordine del Buon Pastore il Cardinale non ha nessun potere. Cosa vera, visto che gli Ordini sono enti indipendenti e autonomi, che non rispondono per i propri beni alla gerarchia ecclesiastica. Ma la domanda sorge comunque spontanea: del messaggio del Papa, Chiesa povera per i poveri, che ne è stato?
Twitter: @jan_novantuno