PromemoriaGoverno Renziloni ma in punta di diritto (costituzionale)

Non vi nascondo le difficoltà politiche che derivano dall’esito del referendum. Il governo si metterà immediatamente a lavoro con tutte le sue forze Paolo Gentiloni, neo premier italiano La botta...

Non vi nascondo le difficoltà politiche che derivano dall’esito del referendum. Il governo si metterà immediatamente a lavoro con tutte le sue forze


Paolo Gentiloni, neo premier italiano

La botta della sconfitta di Renzi è ancora fortissima, l’onda d’urto continua a propagarsi nel paese. E’ appena nato un nuovo governo che in molti battezzano perfidamente “RenziLoni” come a far notare la continuità con l’esecutivo precedente attraverso la perfetta crasi fra due cognomi.

Si sfornano poi decine di analisi sul voto di pochi giorni fa che consegnano un quadro generale di riferimento. Viene fuori insomma un “fossato” inquietante che separa la classe politica dalla cosidetta pancia del paese (spaventoso il rifiuto della riforma da parte dei giovani) i cui spasmi non sono stati “ascoltati” da Renzi e da qui la bocciatura. Sarà interessante se tutti i protagonisti della politica, sopratutto il PD, cominciassero a capire gli Up and down dell’elettorato, la cui fluidità passa dagli onori al rigetto con una repentina velocità. Va fatto un serio lavoro nel valutare un’altra “frattura” che ha caratterizzato il voto referendario in modo evidente, quella che c’è fra nonni-padri e figli , la frattura generazionale di un Sì votato dagli adulti e di un No espresso, in misura largamente superiore alla media, soprattutto dai giovani. Ad ogni modo tornando nel merito ha vinto nettamente chi ha chiesto alla politica di non utilizzare la Costituzione come pretesto per la non-soluzione dei problemi del paese e il risultato ha chiesto – anzitutto a me stesso – una riconversione di certe posizioni precedenti. E se le cose stanno così sono il primo ad adeguarmi.

Il 70% tra 25 e 34 anni secondo un sondaggio Demos-Coop, ha dato un segnale di rifiuto a Renzi. Dal governo non ha ottenuto la svolta che era stata promessa


Ilvo Diamanti su Repubblica

Detto questo però adesso Carta “docet”, appunto: e proprio in punta di diritto costituzionale il presidente Mattarella ha svolto il suo compito ex auditu, cioè in ‘ascolto intelligente di tutte le forze politiche in primis quelle di opposizione ale quali il Capo dello Stato ha chiesto una disponibilità in questa fase di transizione. Queste stesse opposizioni hanno legittimamente posto in essere il vero combinato disposto di tutti questi mesi cioè personalizzando al cubo la personalizzazione al quadrato sciaguratamente fatta da Renzi pensando probabilmente di mandare tutto in vacca, ignorando (guarda caso) la grammatica della costituzione così tanto difesa strenuamente.

Nel tempo della tuttologia che scorre sul web dobbiamo infatti spiegare agli ignoranti del click che nelle prerogative del Quirinale ci sta infatti sempre il tentativo di trovare una nuova maggioranza non fosse altro che va ricalibrata la legge elettorale in quanto (sorpresa…) le camere son sempre due, il bicameralismo perfetto sta li davanti agli occhi di chissà per quante generazioni di grillini e leghisti ancora. Nella sconfortante fenomenologia della politica dei “like-vaffanculo-insulto-seiTop”” tocca proteggere (e ci mancherebbe) la costituzione paradossalmente da chi si ergeva a difensore neanche pochi giorni fa ma che non l’aveva letta ne prima, ne oggi e scommetto il mio simbolico euro che la ignorerà anche domani. L’errore di Renzi di polarizzare il referendum gli è stato fatale per i mille motivi che ampiamente sono stati scritti; ma – per dirla con il formidabile Giuliano Ferrara – la “cazzata irrazionale” dei voti di pancia poi producono il contrario di ciò che ci si prefiggono. Detta latrimenti, non si può andare al voto senza l’omogeneità delle legge elettorale, senza altresì vedere la modalità del pronunciamento della corte costituzionale sull’italicum, senza un minimo di decretazione almeno sulle questioni di maggiore urgenza come la ricostruzione delle zone terremotate. E’ la Costituzione, bellezza!

Con ciò desidero – senza acredine – stare dentro l’inviolabile dogma del popolo sovrano, quello che decide sempre il meglio, nonostante qualche volta abbia urlato Barabba contro gli innocenti. Ebbene, se tutti teniamo alla costituzione, allora ben venga il governo Gentiloni che vive nella pienezza del diritto della carta. Vada nelle Camere, chieda la fiducia, applichi un minimale programma di governo e se ne freghi dei politologi del nulla che copiano male da wikipedia, parlano di cose che non sapevano e continueranno a disconoscere, insulteranno senza essere querelati, grideranno contro il sistema.

La cosa che ci rassicura è che passeranno a trollare da un’altra parte come la solitudine della particella di sodio nell’acqua.

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