Sono passati pochi giorni dall’inizio di un’avventura che si chiama Tour de France. La corsa francese nata nel 1903, 21 tappe per un totale di 3540 chilometri, è molto più di una semplice competizione sportiva. E’ storia del ciclismo e non solo del ciclismo. E’ fatica, sudore e coraggio. E’ passione, gioia e partecipazione. In questa avventura si è inserito con forza, al termine della prima tappa con arrivo in salita, un corridore italiano: Fabio Aru.
Fabio, ormai, è uno sportivo affermato. Per “arrivare”, però, ha affrontato molte salite. Quando ancora andava a scuola, per poter correre in bici, ogni fine settimana partiva dalla Sardegna per raggiungere il Nord Italia. Quando lottava per salire sul podio della Grande Boucle, esattamente un anno fa, è stato colpito da una crisi di fame che gli ha frantumato il sogno di una vita. Quando stava preparando il Giro d’Italia, lo scorso aprile, un banale incidente in allenamento gli ha impedito di prendere parte alla competizione più importante per un corridore italiano. Nonostante questo si è rialzato ed è ripartito.
Fabio è l’Italia che ha voglia di lottare e che non vuole arrendersi. Fabio è la speranza dei tanti giovani che lottano ogni giorno per un futuro migliore. Fabio veste con orgoglio la maglia tricolore e rappresenta l’Italia intera. Proprio così.
Forza Aru, Forza Italia!