Stiamo assistendo da qualche anno a una vera e propria rivoluzione nel mondo delle biciclette elettriche. Secondo i dati Ancma, solo nel 2016, sono stati venduti circa 124.400 prodotti, registrando una crescita del 121% rispetto all’anno precedente, a discapito delle bici tradizionali che hanno invece subito un calo del 2,6%. Queste cifre sono del tutto in linea con il trend che si sta sviluppando ormai in tutta Europa, dove la diminuzione delle vendite delle bici non motorizzate ha registrato il 9%. Secondo alcune stime certe la crescita delle e-bike è destinata ad aumentare nei prossimi anni, arrivando a produrre un giro d’affari mondiale di circa 24,4 miliardi di dollari entro il 2025.
Al momento, la maggior parte delle bici elettriche in commercio in Italia sono prodotte all’estero, ma il vento del cambiamento ha incoraggiato le aziende italiane a investire nel processo produttivo, dalla costruzione dei motori fino ad arrivare all’assemblaggio.
Il progressivo cambiamento di tendenza si può notare anche nel commercio online. Sono sempre di più i siti specializzati nella vendita di bici elettriche, i quali offrono oltre a un vasto assortimento anche consigli e suggerimenti su come procedere alla scelta e successivamente all’acquisto di una e-bike, come per esempio Bikester.it.
Ma cosa rende così attraente una bicicletta elettrica? Il Presidente dell’Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo e Accessori, Corrado Capelli, commenta questa tendenza. «Sono sempre di più gli appassionati delle due ruote – spiega – che scelgono le biciclette a pedalata assistita per muoversi nel traffico urbano e per fare sport soprattutto in montagna. L’agilità e la riduzione della fatica negli spostamenti sono solo due fra gli indicatori positivi di questa crescita sia nella produzione sia nell’export».
La sostenibilità ambientale gioca un ruolo fondamentale, classificando le e-bike come mezzo di trasporto urbano del futuro. Altro fattore di rilievo è la varietà dei modelli: mountain bike elettriche, da trekking, per la città, ibride e tanti altri modelli per un range di prezzo che oscilla da 1.000 a oltre 15.000 euro. I costi sono in media ancora elevati rispetto ai modelli tradizionali, ma sono destinati a scendere con la diffusione delle nuove tecnologie.
L’Italia non è quindi da meno rispetto al resto dell‘Europa o al mondo intero, come sostenuto anche dal Presidente Corrado Capelli: «Il dato interessante, dal nostro punto di vista di associazione di categoria, non è solo quello legato ai numeri della produzione di questi sistemi ma anche alla loro progettualità e produzione di brevetti. Tutto questo ci restituisce il concreto auspicio di vedere un made in Italy elettrico, in grado di confrontarsi ad armi pari con la concorrenza internazionale».
Francesco Fravolini