Notes da (ri)vedereMarco Zoppi: dal trust dopo di noi al Pool Trust

La recente introduzione della legge Dopo di Noi, entrata in vigore nel 2016, ha sollecitato alcuni interrogativi provenienti dalla volontà di capire, nella maniera più precisa, il funzionamento dei...

La recente introduzione della legge Dopo di Noi, entrata in vigore nel 2016, ha sollecitato alcuni interrogativi provenienti dalla volontà di capire, nella maniera più precisa, il funzionamento dei progetti attuativi realizzati per concretizzarne i principi.

Gli istituti previsti (trust, vincoli di destinazione ex art 2465-ter, contratto di affidamento fiduciario) vanno spesso a confliggere con problemi di natura ereditaria, come le eventuali lesioni della quota riservata ai legittimari, mettendo in evidenza la necessità di procedere a una riforma sistematica della disciplina ereditaria. Si propone in particolare l’introduzione del patto successorio rinunciativo (come accade, ad esempio, nel diritto tedesco, svizzero, francese e austriaco), che permetterebbe ai legittimari di rinunciare a diritti che deriverebbero loro da una successione non ancora aperta.

Le criticità sono state rilevate soprattutto con riferimento ai patrimoni di modesta entità: il Testo Unico sulle donazioni e successioni già prevedeva per i disabili gravi una franchigia di 1.500.000 euro indipendentemente dal grado di parentela e affinità.

Il regime fiscale relativo alle imposte dirette è alquanto complesso. Con la finanziaria 2007 si è stabilito che il Trust è soggetto passivo Ires (imposta sul reddito delle società) con tutto ciò che questo comporta (necessità del supporto di un consulente, non applicabilità della disciplina della cedolare secca sugli immobili in affitto, dubbi sull’applicabilità del regime del prezzo valore per eventuali ulteriori acquisti di immobili, dubbi sull’applicabilità delle agevolazioni prima casa per citarne alcuni).

A chiarire alcuni aspetti della legge è proprio il promotore, Marco Zoppi, imprenditore svizzero, fondatore e amministratore delegato di Global Capital Trust nonché del fondo di private equity lussemburghese Private Opportunities Fund, profondo conoscitore della legge sul Dopo di Noi (L. 112/2016) ed esperto di trust dopo di noi.

Il suo obiettivo è quello di declinare la tutela del patrimonio anche al servizio dei più deboli; per questo motivo si è offerto come candidato ideale alla ideazione di una nuova forma dello strumento giuridico del trust, capace di rispondere alle necessità di più famiglie con disabili gravi a carico: Pool Trust.

Quali sono le potenzialità e le caratteristiche del Pool Trust?

Sono diverse e variegate, sia di natura umanitaria, assistenziale e sociale, sia di carattere prettamente economico e tecnico-organizzativo. Mettendo da parte le prime è doveroso precisare quanto rilevante sia l’opera delle fondazioni e delle associazioni che, grazie al supporto costante offerto alle famiglie, rappresentano senza dubbio le realtà a cui fare riferimento per ottimizzare tutte le potenzialità celate e manifeste di questo strumento sul Dopo di Noi. È opportuno chiarire cosa intendiamo per Pool Trust. Si tratta di un trust dalla struttura più complessa rispetto al solito schema disponente/beneficiario. Al suo interno troviamo più soggetti uniti da interessi comuni che si mettono insieme con lo scopo di dare attuazione ad un programma mutualistico, condividendo risorse e soluzioni. Tecnicamente, il Pool Trust è caratterizzato da una struttura a comparti in cui diversi disponenti esprimono altrettanti beneficiari.

Qual è la motivazione principale che coinvolge fondazioni e associazioni a partecipare a questo progetto?

Ogni progetto deve ovviamente essere concepito con lo scopo di risultare appetibile per il maggior numero possibile di finanziatori, in assenza dei quali il progetto non avrebbe supporto solido e propizio per tutti. Il Pool Trust si propone di coinvolgere in maniera diretta i soggetti destinatari della norma, ossia enti ed istituzioni in grado di partecipare come terzi apportatori. L’aspetto del supporto da parte di enti e associazioni, così come quello degli strumenti finanziari utili alla realizzazione di questa buona causa, è il cuore pulsante del progetto dal punto di vista prettamente tecnico. Nel passaggio dalla Camera al Senato, il testo della legge Dopo di Noi è stato modificato proprio in questa parte, quella relativa a persone e strumenti di supporto, così da affiancare al Trust altri negozi giuridici quali i contratti fiduciari ma non solo. Tra questi strumenti di supporto sono state previste anche le associazioni e le fondazioni benefiche. A loro ci rivolgiamo affinché il valore di questa legge sul Dopo di Noi non rimanga lettera morta e non resti solo cristallizzato sulla carta, ma sia piuttosto portato a concretezza per i disabili in primis, senza escludere tutta la società, che dalla tutela delle famiglie dei disabili trae il suo vero spessore morale e socio-assistenziale.

Quali sono le funzioni di cui il Pool Trust si fa carico rispettando i dettami della legge Dopo di Noi?

La legge sul Dopo di Noi riconosce e individua nel Trust l’istituto giuridico più idoneo a cui demandare precisi e importantissimi compiti. Ne consegue che il minimo che possiamo fare noi tutti è quello di coinvolgere le organizzazioni di rappresentanza delle persone disabili. Questo è più un obiettivo che una funzione. Quanto alla scelta di queste organizzazioni invece c’è solo l’imbarazzo della scelta. Le idee sono tante e la volontà certamente non manca. Sicuramente quello che ci proponiamo di fare, a cominciare da me, è garantire al soggetto disabile la massima autonomia e indipendenza possibile apprestando canali e strumenti ad hoc. Questo è un must da raggiungere ad ogni costo. Per far questo ritengo sia necessario partire da una progressiva presa in carico della persona disabile già durante l’esistenza in vita dei genitori, così da capire quali possano essere gli strumenti migliori per conseguire gli obiettivi e garantire i migliori e più idonei servizi. Raggiungere alti livelli nelle prestazioni nel campo sociale, proprio partendo dal Trust, è il migliore biglietto da visita che possa avere una società onesta, solida e garantista. Tutto il resto viene in secondo piano.

Francesco Fravolini

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