La politica italiana del XXI secolo subisce un profondo cambiamento. C’è un’esigenza di rinnovare il dialogo con la popolazione proprio per ascoltare le istanze; questo rinnovamento è soltanto all’inizio, facilitando di conseguenza quella pericolosa turbolenza delle istituzioni. Sull’operato del governo c’è una specifica dialettica critica proveniente dalle diverse realtà sociali e politiche; il Progetto di Vita, movimento fondato da Gerardo Gatti e Adriana Colacicco, prosegue la sua battaglia senza mezzi termini e chiede le dimissioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Un passaggio della lettera a Giuseppe Conte
«Il Progetto di Vita – si legge nel documento – considera affrontato, con il governo da lei registrato, i temi che ancora oggi sono fonte di dibattito. L’impegno discontinuo di questo governo, i toni accesi delle liti fra i suoi politici e il continuo avvantaggiarsi pubblicamente screditando altre persone e il loro operato, creando tensioni in Italia e anche all’estero. Essere al potere significa essere al servizio del popolo e non accentrare o accrescere popolarità. Governare significa mantenere un delicato equilibrio che Lei non sa mantenere piegato al potere dei suoi vice Presidenti del Consiglio. Lei, con il suo ruolo, può fare la differenza anche sulle nomine di alcuni ministri come quella del Ministro del Sud, un ruolo del tutto inutile. Se non si ritiene utile nominare un ministro del Centro e uno del Nord, è inutile, quindi, nominare un ministro che non tutela neanche il Sud. Si continua ad alimentare odio e la guerra tra i poveri e ciò crea un clima di paura e di inciviltà. Sbeffeggia la Costituzione a discapito della tutela della democrazia tanto dolorosamente conquistata. Non ci sono leggi che, equamente, distribuiscono il lavoro, non ci sono posti di lavoro tanto decantati e promessi nella continua campagna elettorale. Il paese non è invaso dai migranti, che sono diventati i nemici e la causa dei nostri mali. Il Suo governo ha tagliato fondi all’istruzione e alla sanità. Il nostro paese non è accattivante per gli investitori esteri visto il periodo di crisi economica e culturale. È sua responsabilità rispondere all’inefficienza di questo governo con le Sue irrevocabili e le dimissioni immediate che verranno chieste attraverso la raccolta firme ».
Francesco Fravolini