Non siamo soli, lo dice anche Westminster

Non siamo soli, lo dice anche Westminster

Gli alieni sono tra noi. No, non è il titolo dell’ultimo film di James Cameron, bensì quello che di primo acchito verrebbe da pensare guardando i documenti desecretati rilasciati ieri dal Governo britannico. Oltre 10mila file coperti dal segreto di Stato sono quindi diventati pubblici. È il secondo rilascio ufficiale dal 2008 ed è perfino stato istituito un sito apposito, dove scaricare tutti i documenti. Del resto, sono sempre più frequenti episodi analoghi. Dall’agenzia Unoosa dell’Onu, dedicata ai rapporti con lo spazio esterno, agli allarmi del Governo giapponese, sono tanti i casi di apertura istituzionale all’esistenza degli alieni.

Sui cieli di Londra sembra che ci sia un traffico interstellare piuttosto elevato. O almeno così sembra scorrendo le testimonianze di Royal air force (Raf), l’aeronautica britannica, e ministero della Difesa, fra gli autori dei rapporti descretati. C’è il pilota della Raf che nel maggio del 2002 ha visto «volteggiare sopra Westminster un oggetto volante non identificato del diametro di circa 20 metri, brillante di luce blu e che, dopo aver sostato per 17 minuti, è scomparso in un lampo rosso fuoco». Ma c’è anche chi, come Richard Middlebright, afferma con certezza nel 2006 di essere stato «ripetutamente visitato dagli alieni». La singolarità della testimonianza, raccolta e analizzata dal ministero della Difesa, consiste nel suo rapporto con gli omini verdi (che per Middlebright sono grigi e puzzano di formalina). «Scendono nel mio campo (vicino Leeds, ndr) e poi chiedono di rifocillarsi data la stanchezza. Io di certo non sono un maleducato, quindi gli preparo sempre del pudding, che loro apprezzano assai», spiega Richard agli agenti. Ma c’è anche il caso di un ufficiale dei Special Air Service (SAS), uno dei corpi militari d’élite più noti al mondo, che afferma in un rapporto di aver visto coi propri occhi un alieno «nel mezzo di Piccadilly Circus». Al suo tentativo di avvicinarsi, il piccolo ET (non superava i 50 cm di altezza) avrebbe parlato al militare in un’idioma sconosciuto e poi sarebbe volato via. Va precisato che il membro dei SAS non è stato rimosso dal proprio incarico, né congedato.

Nonostante molti episodi siano solo suggestione, le istituzioni internazionali prendono molto a cuore il problema degli alieni, se di problema si tratta. Nello scorso settembre l’astrofisica malese Mazlan Othman è stata nominata a capo dell’agenzia degli Affari Spaziali (Unoosa), un dipartimento dell’Onu nato nel 1962 a cui ha fatto seguito il Trattato sullo spazio del 1967. Durante la presentazione, avvenuta presso la Royal Society Kavli Foundation, la Othman non ha usato mezzi termini. «La continua ricerca di comunicazioni extraterrestri ci permette di sperare che un giorno l’umanità riceverà segnali dagli alieni quando questo succederà dovremo avere in piedi una risposta coordinata che tenga conto della delicatezza del soggetto: l’Onu è una struttura già pronta per mettere in piedi questo meccanismo». Parole che non hanno fatto tanto clamore nella comunità scientifica, anzi. Da anni l’astrofisico più celebre del mondo, Stephen Hawking, parla senza problemi di alieni e nuove forme di vita nello spazio. Hawking è arrivato perfino a scomodare Cristoforo Colombo per descriverli. «Immagino che possano vivere in navi enormi, avendo esaurito tutte le risorse del loro pianeta natale. Il risultato per noi sarebbe come quando Colombo sbarcò in America: le cose non andarono molto bene per i nativi americani». In ogni caso, l’Unoosa ha già pronto il proprio codice normativo interstellare

Di guerre parla anche il Governo giapponese. Nel 2007 il capo di Stato maggiore delle Forze di autodifesa nipponiche, il ministro Shigeru Ishiba, ha lanciato l’allarme di un’imminente invasione. «Non c’è nessun motivo per negare ulteriormente che oggetti non identificati (Ufo) esistono, e che questi vengono controllati da un’altra forma di vita», ha detto Ishiba. E a tal proposito, durante la conferenza stampa, ha spiegato che il Governo giapponese avrebbe bisogno di un nuovo assetto militare. «Verificherò se l’esercito del Giappone sia in grado di affrontare un attacco alieno, dato che anche nei film di Godzilla sono di fatto le truppe giapponesi ad entrare in azione», ha detto il ministro. Ancora, Ishiba si è chiesto come mai «la nostra legislazione non dispone ancora di alcuna direttiva nel caso di un’invasione extraterrestre». Sulla stessa linea è Nobutaka Machimura, il capo di gabinetto giapponese, che aveva sconvolto i vertici del Governo di Yasuo Fukuda. «il governo può solo offrire risposte stereotipate a questa domanda – ha detto ai giornalisti durante un evento sugli ufo – ma personalmente credo definitivamente che gli Ufo esistano». Infine, l’affondo più duro da digerire per Fukuda: «Non dovrei aggiungere altro, ma vorrei veramente che queste domande venissero poste con più frequenza».

La trasparenza di Tokyo sugli alieni ha però creato qualche problema in passato. Nel 2009 il gabinetto del primo ministro Taro Aso ha avviato il programma di allerta dopo una segnalazione del ministero della Difesa, guidato da Yasukazu Hamada. «Un missile intercontinentale Taepodong-2 è partito dalla Corea del Nord diretto a Tokyo», recitava il rapporto del sistema radar FPS-5, fra i più avanzati del mondo. Dopo tre ore di paura, la smentita ufficiale di Aso: «Niente missili, era un ufo». Almeno con la Pyongyang, la guerra era stata scongiurata. Ma con ET?  

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