A Milano manco il sindaco rispetta la legge

A Milano manco il sindaco rispetta la legge

«Milano è la capitale del lavoro e della responsabilità». I pendolari che in questi giorni prendono il treno alla stazione di Rogoredo probabilmente lo sapevano già. La Lega Nord ha comunque deciso di ricordarglielo facendo passare sui monitor della stazione dei video con questo slogan unito a promesse di maggiori risorse a Milano grazie al federalismo.

Peccato che stando alla legge 212/56, la propaganda elettorale su supporti retroilluminati sia vietata. I video di Rogoredo sono solo l’ultima di una serie di violazioni delle regole che i cittadini milanesi hanno subito durante questa campagna elettorale. La più evidente e invadente delle violazioni, come già segnalato con un video de Linkiesta di qualche giorno fa, riguarda i manifesti elettorali.

Quasi nessuno sa che qualsiasi manifesto apparso nelle strade di Milano prima del 29 aprile era abusivo. Solo in quella data infatti sono stati assegnati, in via provvisoria, gli spazi per la campagna elettorale. L’abusivismo riguarda dunque anche i manifesti del sindaco in carica che abbraccia bambini e anziani, del candidato Pdl Lassini che se la prende con le procure in mano alle Br e del candidato Pd Maran che per protesta li copre con i suoi. Bisogna anche dire che il Comune di Milano ha provocato gli appetiti dei vari candidati: le plance per l’affissione dei manifesti sono state posizionate con un anticipo di circa un mese e con l’assegnazione provvisoria 500 sono rimaste vacanti. A rigor di legge quelle in eccesso dovrebbero rimanere vuote.

Sono davvero pochi i partiti e candidati rimasti fuori dalla corsa al manifesto abusivo. Il segretario dell’associazione Enzo Tortora – Radicali Milano e candidato Francesco Poirè da metà marzo ha tenuto conto, per quanto possibile, delle violazioni compilando una classifica. Sui 2.323 manifesti abusivi denunciati, la medaglia d’oro tra le liste va alla Lega Nord con 182, quella d’argento a Sinistra Ecologia e Libertà con 169 mentre il bronzo va al Partito Democratico con 136 manifesti denunciati.

Tra i candidati sindaco vince Manfredi Palmeri con 154 manifesti seguito da Giuliano Pisapia con 98 e Letizia Moratti con 89. Tra i candidati al consiglio comunale il podio è tutto del Pdl con l’oro per Osnato con 88 manifesti, l’argento per Borsani con 83 manifesti mentre la medaglia di bronzo va al Presidente del Consiglio Berlusconi con 70 manifesti. Il sindaco in carica, grazie anche ad un budget milionario per la sua campagna (che userà anche per pagare le multe di 416 euro a manifesto), ha cominciato ben presto a riempire la città di manifesti.

Immaginiamo la gara notturna tra gli “attacchinatori” del sindaco e le quindici squadre di “stacchinatori” che il comune (e dunque Letizia Moratti) ha messo in campo per combattere i primi. Intanto, nonostante la denuncia fatta dalla Lista Bonino-Pannella, i monitor della stazione di Rogoredo continuano a proiettare i video illegali. Chissà se ai pendolari verrà ricordata la loro laboriosità e responsabilità fino al 15 maggio compreso o se si riuscirà, almeno a Rogoredo, a ripristinare una qualche parvenza di legalità in questa campagna elettorale d’assalto.