«L’Italia deve tornare alla crescita». Con questo invito all’Italia, questa mattina Mario Draghi sigilla le sue ultime Considerazioni finali da governatore della Banca d’Italia. Draghi chiede di ridurre peso fisco e tonare a crescere». Il 24 giugno il banchiere centrale lascerà con un semestre di anticipo l’incarico per assumere quello di presidente della Bce.
Sul fisco, afferma Draghi, «andrebbero ridotte in misura significativa – afferma il banchiere centrale – le aliquote, elevate, sui redditi dei lavoratori e delle imprese, compensando il minor gettito con ulteriori recuperi di evasione fiscale, in aggiunta a quelli, veramente apprezzabili, che l’amministrazione fiscale ha recentemente conseguito».
Meno imposte anche per i profitti delle imprese: «Andrebbe ridotto, nel quadro di una complessiva ricomposizione del bilancio pubblico, il carico fiscale sulla parte dei profitti ascrivibile alla remunerazione del capitale proprio».
Alle banche italiane il governatore uscente riconosce di aver seguito le indicazioni sugli aumenti di capitali per complessivi 11 miliardi di euro varata fra fine ottobre 2010 e aprile 2011. «Dallo scorso anno la Banca d’Italia ha chiesto alle banche di rafforzare il patrimonio. La risposta degli azionisti, delle Fondazioni, degli investitori è stata pronta». Una risposta che ha aiutato la reputazione e la credibilità di Draghi come banchiere centrale di grande polso.