Quel che resta di Fli litiga su un convegno a Catania

Quel che resta di Fli litiga su un convegno a Catania

«Più che Futuro e Libertà, lo definirei Futuro in Libertà» ironizzava qualche giorno fa in Transatlantico un parlamentare berlusconiano. Dopo l’ultimo scontro all’interno del partito di Gianfranco Fini, è difficile dargli torto. Stavolta il regolamento di conti è tutto meridionale. Una polemica tra i futuristi siciliani innescata – involontariamente? – dal presidente della Fondazione FareFuturo Adolfo Urso. 

La storia è degna della miglior soap opera. Questi i fatti: nei giorni scorsi Urso organizza un convegno di Fare Italia, la sua nuova associazione. Appuntamento sabato prossimo a Catania. Tra i tanti ospiti c’è il coordinatore regionale di Fli Pippo Scalia, ma non ci sono gli altri dirigenti siciliani di Fli. Al loro posto vengono invitati due rappresentanti del Governo: il leader di Forza del Sud Gianfranco Miccichè e lo storaciano Nello Musumeci.

Apriti cielo. All’interno del partito qualcuno grida al complotto. Il vulcanico parlamentare nisseno Fabio Granata parla di un vertice «inopportuno e offensivo nei confronti di Fini», di un «incontro politico con due dei principali avversari in Sicilia del nostro movimento». Un convegno che Scalia dovrebbe disertare, perché – così Granata si rivolge al coordinatore regionale – «mi sembra incompatibile con il tuo attuale ruolo di coordinatore regionale». 

Il futurista catanese Nino Strano «rimane sconcertato». Il palermitano Nino Lo Presti rincara la dose: «La manifestazione di Catania – spiega – è evidentemente un atto politico rilevante del quale il coordinatore regionale non poteva tenerci all’oscuro. Spero che Scalia non vada a Catania e lasci solo Urso nelle sue fantasticherie politiche di cavallo di razza che non arriva mai al traguardo».

Botta e risposta. In stile telenovela. In serata la vicenda si arricchisce di un nuovo – irritatissimo – capitolo. Il palermitano Pippo Scalia replica ai colleghi. «Non trovo per nulla imbarazzante – scrive – né dannosa per Fli la presenza del coordinatore regionale a un convegno la cui finalità è esclusivamente quella di avviare una serena ed efficace collaborazione con rappresentanti del Governo nazionale, pur nelle differenti collocazioni parlamentari e politiche. Non ritengo pertanto di riconsiderare la mia presenza, né di chiedere all’onorevole Urso la revoca della manifestazione». E rispondendo personalmente a Fabio Granata: «Voglio sperare che anche questa tua ultima “sortita” rientri nel novero delle ormai ripetute dichiarazioni quotidiane di cui evidentemente non riesci a fare a meno. Se la tua opinione venisse condivisa dai destinatari della tua missiva, è evidente che ne prenderei serenamente atto».

Fli è pronta per un nuovo addio? L’ennesima fuoriuscita rischia di trasformarsi in una scissione dell’atomo (i sondaggi del premier Berlusconi ieri davano il partito di Fini all’1,9 per cento). Il parlamentare futurista Enzo Raisi, amico di vecchia data di Adolfo Urso, predica calma. «Nel convegno di sabato, Futuro e Libertà non c’entra nulla – racconta – è un incontro organizzato da Fare Italia. Un’associazione che, come tale, è libera di invitare chi vuole. Mi sembra che tante polemiche siano solo la rappresentazione di tensioni interne al partito che nulla hanno a che vedere con la politica. Questioni personali». 

Alla fine le colombe futuriste lasciano il partito? «Secondo me l’appuntamento di Catania non avrà alcuna conseguenza. Riempirà le pagine dei giornali per qualche giorno, ma il partito non perderà nessun pezzo. Poi chissà, magari mi sbaglio…».

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