Quorum a un passo: e Maroni dice due sì all’acqua

Quorum a un passo: e Maroni dice due sì all’acqua

Ore 22, alla fine della prima giornata di voto l’affluenza elettorale per i referendum è attorno al 39 per cento. Se sarà confermata la tendenza delle ultime consultazioni, per cui il lunedì va a votare tra un terzo e la metà degli elettori che hanno votato la domenica, il quorum sarà ampiamente raggiunto.

Alle 19 l’affluenza vicina al 30% con lievi differenze tra un referendum e l’altro. L’ultimo quorum, raggiunto nel 1995, vide un’affluenza del 28% circa alle 17, ma il voto si concludeva la domenica alle 22. Negli altri casi, quando il quorum non fu raggiunto e si votava come oggi fino a lunedi, l’affluenza elettorale elettorale alle 19 di domenica era di poco superiore al 10%. Per il referendum sulla procreazione assistita del 2005, ad esempio, a quest’ora di domenica aveva votato il 13%. A fine consultazione, l’affluenza elettorale allora fu pari al 26%. Una proiezione aritmetica dei risultati, quindi, per quanto imprecisa, sembra garantire la possibilità di superare abbondantemente il quorum. Confronta tutti i dati.

L’ultima volta che a un referendum abrogativo si sfiorò il quorum correva l’anno 1999. Si votava per modificare il sistema elettorale della Camera e si votava solo la domenica. Il risultato finale fu di quelli che lasciano l’amaro in bocca ai promotori: ci si fermò al 49,6% di votanti. Quella volta, si votava solo la domenica e alle 11 aveva votato appena il 7,3%. Oggi, alla stessa ora, viaggiavamo tra l’11 e il 12%. Alle 17, alle consultazioni di 12 anni fa, l’affluenza era del 26,9%. Non dissimile, insomma, da quella di oggi: solo che oggi c’è anche domani.

Si votava solo la domenica anche l’ultima volta che il quorum fu raggiunto. Era il 1995. Gli italiani erano chiamati a votare tante cose, tra cui – soprattutto – i diritti televisivi. Si votava, già allora, su Silvio Berlusconi e una questione per lui decisiva. Allora il Premier era capo dell’opposizione e fece campagna per il no. Alla fine andarono a votare il 58% degli aventi diritto. Alle 11 di mattina avevano infilato la loro scheda negli scatoloni il 9,4% di noi elettori. Alle 17, il 28%. Ordini di grandezza, ancora una volta, simili a quelli di oggi, ma con diverse ore in meno – quelle del lunedì – a disposizione dei votanti.

Ma sono gli ultimi referendum della Prima Repubblica, quelli del 1991 e del 1993, quelli più indicativi. In quelle consultazioni elettorali, che di fatto diedero il segno di un cambiamento di epoca, gli ordini di grandezza furono molto simili a quelli di oggi, e i dati di affluenza elettorale assolutamente comparabili.

Per un confronto completo coi dati delle precedenti consultazioni, consultate i dati del ministero qui

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter