A Parma cresce la rabbia, e di Verdi si dovrà il occupare il governo

A Parma cresce la rabbia, e di Verdi si dovrà il occupare il governo

PARMA – La piazza di Parma torna a scaldarsi. Ieri pomeriggio la gente è scesa di nuovo in strada a chiedere le dimissioni del sindaco. È la quarta volta che accade in tre settimane, dopo lo scandalo delle mazzette per la gestione del verde pubblico, che ha visto finire in manette anche due dirigenti comunali. E mentre nel tardo pomeriggio i parmigiani si radunavano per protestare davanti al municipio, si è tenuta una seduta del Consiglio comunale. Sul tavolo le nuove tariffe rifiuti, il piano industriale del Centro agroalimentare logistico (Cal) e il problema della superholding comunale Stt inguaiata con le banche.

Una frase dell’assessore all’Ambiente Cristina Sassi, che da quando è scoppiato lo scandalo non ha mai rilasciato dichiarazioni, ha gelato sulle sedie consiglieri e membri della Giunta. «Vi ringrazio per tutto quello che mi avete dato in questi anni», si è lasciata sfuggire l’assessore, delle cui dimissioni si sta vociferando da qualche tempo. Un addio che seguirebbe quello dell’assessore alla Cultura Luca Sommi e di Giuseppe Pellacini (Politiche abitative). Ma Sassi non finisce la frase e non riprende nemmeno l’argomento. La seduta procede normalmente, anche se qualche consigliere di minoranza (Pd, Prc e Altra politica) chiede lumi. Nessuna risposta, come già accaduto negli ultimi venti giorni.

Intanto, fuori la protesta non demorde. Va registrato, però, che rispetto alla prima manifestazione, più spontanea, pare che ci si trovi di fronte a un evento organizzato. Gli argomenti non mancano, “l’occupazione popolare è pronta a sostituirsi alla corruzione di palazzo”, stando a quanto scritto sullo striscione che attraversa il centro cittadino. Si chiedono ancora le dimissioni del sindaco Vignali, ma, in modo ancora più forte, che tutti i corrotti vadano via.

«Parma non è un porcile, fuori i maiali dal Comune» recitano stendardi e volantini della piazza. Intanto, dentro il palazzo i lavori vanno avanti: la tariffa rifiuti verrà aumentata dello 0,95% contro all’1,87% previsto inizialmente. Il sindaco ha rivendicato i risultati ottenuti nella raccolta differenziata: dal 16% di qualche anno fa al 70% di prodotti riciclabili recuperati con l’interessamento di oltre 40 mila famiglie. 

Resta caldissima la questione dell’indebitamento della Stt: serve nuova liquidità per la holding che doveva realizzare la nuova Questura, un polo pediatrico e un centro culturale. Tutto rinviato, se non annullato, perché nel sito dell’ex scalo merci, a poche centinaia di metri dal centro città, sono state rinvenute tracce di amianto e di metalli pesanti, piombo e cadmio. La Procura ha infatti aperto un fascicolo ipotizzando omissioni di atti d’ufficio. Secondo gli inquirenti,   le procedure successive alla bonifica, già effettuata, non sono state portate avanti nel modo corretto e, pur di far tornare i conti e proseguire i lavori, qualcuno avrebbe messo mano alle analisi.

Così, a maggio, la Stt è stata costretta a stoppare il bando per la realizzazione dell’importante polo. Il progetto Ecocity-Cal (collegato a Stt tramite la società Alfa) pareva, almeno sulla carta, molto interessante, ma ora non sembra più reggersi in piedi, anche se il nuovo piano industriale ha ricevuto il benestare del Consiglio comunale. Il Cal si proponeva di funzionare da grande magazzino per tutta la città e distribuire poi i prodotti in giacenza tramite una rete di mezzi elettrici a impatto ecologico zero. «La gestione agroalimentare e immobiliare del Cal è in equilibrio, ma non la parte logistica a causa di costi troppo elevati», riferisce uno dei revisori del Centro logistico. L’Udc, che fino alla settimana scorsa sosteneva Vignali, ha alzato i toni: «Serviva qualche esperto in più di logistica e meno di marketing. Eco-city è in perdita in un mercato che invece produce utili. Anche la gestione non è un granché, i conti tornano solo perché non sono stati pagati i fornitori». La sensazione è che l’appoggio dell’Udc, partito in cuiVignali ha mosso i primi passi per creare poi a una sua lista civica, non è più scontato: si valuterà caso per caso.

La delicatezza del momento è confermata dalla decisione del Governo di prendersi in carico i festeggiamenti del bicentenario verdiano. A rivelarlo, senza alcun preavviso, è stato il ministro per la Cultura Giancarlo Galan, incontrando la commissione Cultura del Senato. Dal momento che l’amministrazione comunale si trova nell’impossibilità di essere un punto di riferimento per il bicentenario,  il ministro ha assicurato che costituirà con urgenza un comitato nazionale, cui affidare le celebrazioni per la nascita del grande compositore. Per ora a Parma più che la voglia di festeggiare prevale il bisogno di arrabbiarsi.

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