E Alfano annuncia le primarie del Pdl

E Alfano annuncia le primarie del Pdl

Tu chiamale, se vuoi, primarie. Però, forse è meglio chiamarle «elezioni popolari». Così le ha definite il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante la riunione dei coordinatori regionali del Pdl che si è svolta a Palazzo Grazioli: «Spetta al nostro popolo scegliere i nostri candidati».
Questione di lana caprina, forse, ma un dato è certo: mentre i riflettori mediatici sono accesi sul voto alla Camera per l’arresto del parlamentare Pdl Alfonso Papa, dopo il via libera dei giorni scorsi da parte della giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, il delfino del premier muove con decisione la macchina organizzativa del partito.Angelino Afano, che è ancora il titolare del ministero della Giustizia, si sta muovendo dopo la débacle alle ultime amministrative, con la vittoria degli outsider Pisapia e De Magistris a Milano e Napoli. Il neosegretario del Pdl ha spiegato che l’opzione più probabile attraverso cui disegnare il nuovo assetto organizzativo del partito sarà un election day con il coinvolgimento di tutte le Provincie italiane.Prima del D-Day, previsto per fine novembre, dove la base eleggerà gli oltre 100 coordinatori, ogni Regione dovrà tenere una propria assemblea, auspicabilmente con la presenza di Berlusconi, in cui saranno spiegate le regole del gioco per il rinnovamento del Pdl.Bisogna essere pronti per fare il «golden goal» alle prossime elezioni, ha sottolineato oggi Afano ai suoi. Per farlo, come insegna l’alleato Umberto Bossi, bisogna partire dal territorio. Per questo, come raccontano alle agenzie i presenti all’incontro, il fondatore del Pdl è pronto per un tour lungo tutta la Penisola. «Era fondamentale ripartire dal territorio per rilanciare il partito e Alfano lo ha compreso prima e bene,dando un segnale di grande attenzione ai coordinatori regionali che sono gli interpreti autentici della volontà degli elettori» ha dichiarato al termine del meeting la coordinatrice del Pdl Alto Adige, Michaela Biancofiore.La sensazione, tra il top management del partito-azienda di Berlusconi, è che da oggi si apra una nuova fase. Alcuni, come il coordinatore ligure Michele Scandroglio, già da ieri sera hanno rimesso il proprio mandato nelle mani di Alfano, affermando che, con il neosegretario, «Inizia un percorso nuovo, quello delle regole, dei congressi, della responsabilità e del rilancio». Parole che appartengono al lessico tradizionale della sinistra. Se è ancora presto per capire similitudini e differenze con i meccanismi di rappresentanza interni al Pd e al suo elettorato, l’imperativo è categorico: vietato chiamarle primarie.

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