La Camera respinge (ancora) la legge contro l’omofobia

La Camera respinge (ancora) la legge contro l’omofobia

Per la seconda volta in meno di due anni la Camera dei deputati respinge la proposta di legge contro l’omofobia. Era già successo il 13 ottobre 2009, quando l’aula di Montecitorio aveva affossato il progetto votando una questione pregiudiziale presentata dal gruppo dell’Udc. Oggi la nuova bocciatura. Con 293 sì, 250 no e 21 astenuti, la Camera ha approvato le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Lega, Udc e Pdl. Di fatto, secondo la maggioranza, il progetto di legge che introduce un’aggravante per i reati contro la persona commessi per motivi di omofobia o transfobia violerebbe il principio di uguaglianza previsto dalla Costituzione italiana.

Insieme a Pdl, Lega e Udc hanno votato i membri del Governo presenti in aula, con l’esclusione del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna che si è astenuta. «È una vergogna che spero non passi inosservata – spiega al termine della votazione il segretario del Pd Pier Luigi Bersani – perché è una pagina brutta. Quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatti sofisticazioni, ora su una norma che è contro tutte le discriminazioni si sollevano argomenti inaccettabili». Grande delusione anche da parte della deputata del Pd Paola Concia, relatrice di minoranza e grande sostenitrice del provvedimento. «Oggi la maggior parte del Parlamento – la sua denuncia in aula – ha scelto di stare dalla parte dei violenti e non delle vittime dei discriminazioni».

Un cammino lungo e difficile, quello della proposta di legge per l’introduzione dell’aggravante di omofobia. Non c’è solo la bocciatura della Camera di due anni fa. Lo scorso maggio la commissione Giustizia aveva respinto anche la proposta di testo unificato presentata della relatrice Concia. Un’iniziativa necessaria per mediare tra due diversi progetti di legge dell’opposizione.

Mentre il presidente della Camera Gianfranco Fini non nasconde lo stupore («Se fossi stato un semplice deputato avrei votato convintamente contro le pregiudiziali»), il Pdl respinge ogni accusa. Il capogruppo Fabrizio Cicchitto spiega: «Non abbiamo alcun atteggiamento omofono, la nostra posizione di fondo è quella di considerare i gay come dei cittadini uguali agli altri e proprio per questo contestiamo ogni trattamento giuridico specifico e differenziato». Tra le, poche, voci in dissenso all’interno del gruppo c’è quella del portavoce Daniele Capezzone, che – specificando di voler esprimere un’opinione perosnale – parla apertamente di «un’occasione persa» per la Camera.

Durissima la reazione dell’Arcigay: «Questo è l’ultimo oltraggio – spiega il presidente nazionale dell’organizzazione Paolo Patanè – che una maggioranza fatta da uomini mediocri e di bassissimo profilo umano, politico e culturale ha voluto consapevolmente rivolgere alle persone lgbt e a tutto il Paese. Denunciamo all’Europa e al mondo civile che in Italia esiste un’autentica emergenza democratica». 

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