Certo, la vicenda della casa di Milanese (affittata da) e abitata (anche?) da Tremonti si fa sempre più strana. Quando la vicenda era esplosa eravamo stati travolti da un fiume di illazioni, malignità, pettegolezzi. Tanto da farci dire che se Milanese e Tremonti fossero anche stati una coppia, a noi non interessava. A noi interessava (e continua a interessare) come, perché e in che maniera funzionavano i rapporti tra il ministro e il suo consigliere. Se e come le poltrone che vengono assegnate dal Ministero dell’Economia, e in che modo Milanese disponesse delle nomine. Insomma, ci interessavano e ancora ci riguardano le questioni serie.Poi, oggi, veniamo travolti dalla memoria difensiva di Marco Milanese. Tremonti? Naturalmente pagava l’affitto. Quattro mila euro cash. Contanti. Dunque, abbiamo alcune domande. Ci sono evidenze fiscali del fatto? Viene il dubbio che sia un fatterello rilevante, dal punto di vista fiscale-tributario, e il fiscalista ministro dell’Economia e l’ex graduato della guardia di Finanza Marco Milanese sicuramente lo sanno. Tra l’altro, Giulio Tremonti amava ripetere che in America, “se vai in giro col contante chiamano l’Fbi”. E poi, a ruota, ci viene un altro dubbio: ma Tremonti lo sapeva, che pagava un affitto? Siamo infatti andati a ripescare il suo comunicato di allora: avevamo capito che si trattava di ospitalità a titolo gratuito. E invece no, la versione di Milanese parla di contanti. Tanti, maledetti e subito.
26 Luglio 2011