Altro che scuola di Frattocchie, i giovani leader del Pdl si formano con i giochi di ruolo. Un tempo per diventare dirigenti del Pci era obbligatorio frequentare i corsi del celebre istituto di studi comunisti. Oggi i nuovi vertici azzurri fanno esperienza nei “game role” organizzati dal partito. Si chiamano Governiadi e la prima edizione è in programma da giovedì 14 a domenica 17 sul lago di Bolsena, vicino Viterbo.
L’ideatrice dell’evento, la deputata Beatrice Lorenzin, ha presentato oggi l’iniziativa alla Camera dei deputati. Con lei il sottosegretario Paolo Bonaiuti, il vice capogruppo Massimo Corsaro e il vicepresidente di Montecitorio Maurizio Lupi. I partecipanti ai «primi giochi di ruolo della politica» saranno circa 210. La maggior parte giovani amministratori locali del Pdl, ma è prevista la presenza di studenti universitari. All’arrivo gli iscritti saranno divisi in squadre, ognuna capitanata da un tutor politico. Tra le madrine designate da Beatrice Lorenzin ci sono le parlamentari Barbara Saltamartini, Annagrazia Calabria e Nunzia De Girolamo.
L’obiettivo del gioco è di plasmare una nuova classe di “decisori” pubblici. Saranno simulati tre grandi problemi che i gruppi in gara proveranno a risolvere. Anzitutto un tema amministrativo: i futuri leader dovranno creare un piano di sostenibilità ambientale «sotto il profilo della qualità della vita dei cittadini, del conto energetico e della gestione dei rifiuti». Poi c’è il business game. I partecipanti dovranno immedesimarsi manager e studiare la strategia per uscire da una crisi aziendale. Le simulazioni si concluderanno con l’individuazione di una riforma costituzionale (e chissà che per fare bella figura non basti proporre un nuovo scudo giudiziario per il presidente del Consiglio).
Il regolamento della Frattocchie di via dell’Umiltà è articolato. «Ad ogni prova – anticipa la Lorenzin – sarà abbinato un complesso sistema di imprevisti e di bonus». Un po’ come il classico Monopoli. Chi concluderà la quattro giorni con il punteggio più alto conquisterà un misterioso «premio speciale e altamente simbolico». Le Governiadi non sono solo una gara, ma una scuola di vita. «Un aspetto importante del gioco – spiega l’organizzatrice – è legato all’umanizzazione degli attori. I giovani devono saper parlare, ascoltare. Insomma, devono imparare ad interagire con gli altri». Massimo Corsaro chiarisce: «L’obiettivo è di creare una squadra. Non vogliamo solo fornire un’esperienza di formazione, ma creare un’emozione»
Per divertire i futuri dirigenti del Pdl, l’evento sarà scandito da numerosi «momenti ludico-ricreativi». In programma ci sono una partita di calcio tra la nazionale Governanti (non i domestici, ma gli uomini di governo) e la Governiadi Football Club, e un’attesa gara oratoria, dove i partecipanti si sfideranno a colpi di discorsi a braccio. E poi ci sarà lo speakers’corner. Un piccolo spazio di «comunicazione interattiva» in cui i giocatori potranno registrare un messaggio che sarà ripreso in video e trasmesso sul sito internet dell’iniziativa.
Finale con nostalgia. Al momento della partenza verrà regalata a tutti i partecipanti una cartolina di Bolsena dove ognuno dovrà scrivere la riforma istituzionale che ritiene più importante per l’Italia. «Fra qualche mese – spiega Beatrice Lorenzin – spediremo a ciascuno la propria cartolina. Sarà un modo per ricordare questo evento e un augurio per un futuro da governanti».
Ricco l’elenco dei leader Pdl presenti in riva al lago. Tra gli altri dovrebbero partecipare al gioco – votazioni sulla manovra finanziaria permettendo – i ministri Giorgia Meloni e Altero Matteoli, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, la governatrice del Lazio Renata Polverini. Ma anche i capigruppo di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri.
«Con tutto quello che accade in questi giorni, con la speculazione internazionale che attacca i mercati e l’euro, qualcuno potrebbe anche chiedersi se questo è il momento di giocare – analizza il sottosegretario Bonaiuti durante la conferenza stampa – Ma la verità è che questo non è un gioco. Qui si tratta di formare alla politica le nuove generazioni del Pdl». Poi un appello: «Consiglio ai giornalisti presenti di non snobbare l’iniziativa. Venite tutti a Bolsena».