Le studentesse americane hanno chi paga gli studi. Non è papi, ma lo sugar daddy

Le studentesse americane hanno chi paga gli studi. Non è papi, ma lo sugar daddy

NEW YORK CITY – L’Università di New York batte quella di Harvard e di Berkeley, sebbene in un settore molto particolare e, forse, fino ad oggi, anche abbastanza sconosciuto. A far svettare l’università della grande mela è il numero delle studentesse iscritte ad un sito specializzato nella richiesta di sugar daddy: uomini, in genere non giovanissimi, disposti a pagare generosamente la compagnia e i favori sessuali di ragazze (giovanissime), magari per aiutarle a pagare le rette dei college universitari.

Dei “Papi”, insomma, premurosi e affettuosi al punto da fare dei veri e propri accordi preliminari con la sugar baby prescelta, su prezzo e condizioni. E se tutto cominciò con un film “innocente”, come il musical Papà gambalunga in cui un ricco e maturo Fred Astaire paga l’università alla povera e bella orfana Lesile Caron per consentirle di studiare negli Stati Uniti, la realtà è diventata molto meno romantica e gli incontri lasciano spesso, soprattutto nelle ragazze, un senso di avvilimento e di tristezza.

Nel film, il filantropo sposa la sua bella protetta, facendo di lei non solo una donna colta ma anche una moglie innamorata. Nella realtà, gli sugar daddy sono, spesso, già sposati e perciò solo alla ricerca di passatempi e distrazioni da tener ben nascosti. La crisi economica e la recessione (la prima, ma una seconda potrebbe ulteriormente rafforzare la tendenza) hanno dato un grandissimo impulso alla figura dello sugar daddy, sempre esistita ma un po’ in ombra negli anni del boom economico.

Ora, invece, per una studentessa ventenne è facile trovarsi con debiti di 15/20 mila dollari per arretrati di rette universitarie. E se in California la vita è costosa come nel Massachusetts, nessuna città può però battere New York: da qui la necessità di molte giovani studentesse di trovare forme di reddito un po’ alternative.

Cercare uno sugar daddy è facilissimo, sicuramente più facile che trovare un fidanzato vero. Basta andare su Craigslist.com, praticamente la Bibbia di chi cerca qualcosa negli Stati Uniti: dalla casa, al lavoro, dal grande amore al “benefattore”. Digitando “sugar daddy” nella sezione riservata agli annunci personali, infatti, si resta quasi sorpresi nel vedere la quantità di offerte provenienti da uomini di ogni età e ceto sociale. Alcuni, peraltro, anche molto giovani, lontanissimi dalla soglia dei 40 anni, che sembra essere il minimo sindacale per essere considerati dei “papi”.

Le promesse di questi sugar daddy sono allettanti: da un guardaroba nuovo all’aiuto per il pagamento della retta scolastica o del conto della carta di credito. In cambio, favori sessuali, perlopiù. A volte – raramente – solo compagnia per uscite in pubblico.

Come sempre avviene, però, se si diffonde una tendenza c’è subito chi, senza pensarci due volte, si industria per trasformarla in un affare. Come è avvenuto, ad esempio, ai creatori di due web site di appuntamenti legati alla ricerca dello sugar daddy o della sugar baby: sugardaddie.com e seekingarrangement.com. Scopo fondamentale delle due piazze virtuali, quello di far incontrare uomini “generosi” con ragazze in difficoltà economica e far “concludere” una transazione.

I siti, molto simili a quelli tradizionali di appuntamenti online, propongono profili di “papi” e di “babes” con semplici descrizioni ma con un’aggiunta importante: la somma che si intende pattuire per procedere alla “prestazione di servizi”. Come sempre accade, infatti, i patti è meglio farli prima, tanto per non rischiare di restarci male e sentirsi in alcun modo sfruttati.

Il tutto avviene nel modo più semplice possibile, come in una transazione economica di tutto rispetto. Le “babies”, studentesse, spesso, di facoltà molto prestigiose, non si sentono delle vere e proprie prostitute ma solo donne costrette a rimboccarsi le maniche per sbarcare il lunario. Per questo, spesso, cercano di arrivare allo stesso risultato partendo, però, da un sito meno esplicito come http://www.ashleymadison.com, destinato agli uomini sposati in cerca di distrazioni e, per questo, desiderosi anche di pagare o fare dei regali molto generosi.

Va aggiunto che le opportunità sono, almeno qui, pari. Tanto che anche per i giovanotti è possibile trovare una sugar mommy, donna ricca e matura, disposta a farsi carico di spese di vario genere pur di aiutare il proprio “baby”. E, in pieno spirito democratico, la partecipazione alla maggior parte di siti è gratuita per chi cerca supporto finanziario e a pagamento per chi, invece, punta proprio sui soldi per “fare effetto”.

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