Meno emissioni per le navi mercantili. Uno dei temi del prossimo vertice mondiale delle Nazioni Unite a Durban in Sudafrica (previsto a fine novembre) sarà la regolamentazione delle norme che regolano l’impatto ambientale delle spedizioni marittime, responsabili del 3% delle emissioni mondiali, ma destinate a aumentare. Secondo il rapporto «Out of the Bunker – Time for a fair deal on shipping emissions» redatto dalle associazioni Oxfam e Wwf per circoscrivere il fenomeno basterebbe raddoppiare il prezzo delle emissioni di carbonio del comparto raddoppiandolo a 25 dollari per tonnellata emessa. Il trasporto navale internazionale è attualmente responsabile di circa il 3% del totale delle emissioni globali – più di quanto è attribuibile alla Germania e due volte quelle dell’Australia – ma non esiste una regolamentazione severa e restrittiva.
Anche se il 90% di tutti gli scambi commerciali fra paesi infatti avvengono via mare, con circa 50.000 navi mercantili che solcano gli oceani del globo; ciò comporta rischi di fuoriuscite di carburante, contaminazione di nuove specie contenute nelle acque di zavorra o di sostanze chimiche dalle vernici. Ma uno dei problemi principali sono le emissioni di anidride solforosa e quelle di particolato dei combustibili. Proprio per questo l’Unione Europea sta mettendo a punto nuove misure che prevedono di tagliare l’inquinamento marino. La legislazione proposta rivede la direttiva sul tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi e incorpora nella legislazione dell’Ue le nuove norme adottate dall’Imo (Organizzazione marittima internazionale) per poterne garantire un’applicazione corretta e armonizzata da parte di tutti gli Stati membri.
Si prevede una riduzione fino al 90% le emissioni di anidride solforosa e fino all’80% di quelle di particolato dei combustibili per le imbarcazioni. La proposta dovrebbe entrare gradualmente in vigore dal 2015 al 2020. Nel frattempo, la Commissione elaborerà, nel 2012, una serie di misure di medio e lungo termine nel quadro dell’azione tesa a promuovere un trasporto marittimo di corto raggio sostenibile e competitivo. Se la nuova normativa verrà applicata, i benefici per la salute pubblica oscilleranno tra 15 e 34 miliardi di euro, molto superiori quindi ai costi previsti, fra i 2,6 e gli 11 miliardi di euro.
Con la nuova manovra, il tenore di zolfo massimo consentito in zone sensibili come il Mar Baltico scenderà dall’1,5% allo 0,1% a decorrere dal primo gennaio 2015. In altre zone i tagli saranno ancora più consistenti, dal 4,5% allo 0,5% a decorrere dal gennaio 2020. Ora la Commissione europea vorrebbe indicare la strada come capofila con una proposta di accordo sul prezzo del carbonio per il carburante di trasporto, in occasione della conferenza Onu sul cambiamento climatico. Le misure economiche per il controllo delle emissioni dei trasporti marittimi contribuirebbero alla costituzione del fondo di 25 miliardi di dollari all’anno entro il 2020.