Giallo sulla morte dell’uomo che aprì ai poveri le scuole d’élite in Francia

Giallo sulla morte dell’uomo che aprì ai poveri le scuole d’élite in Francia

La morte di un accademico francese a Manhattan avvolta, pare, dal mistero, è un’informazione che da sola dice poco se il protagonista si chiama Richard Descoings, 53 anni, direttore per 16 anni dell’Institut d’études politiques de Paris, un’istituzione universitaria e di ricerca che tutti conoscono col nome di Science Po, e che lui ha rivoluzionato.

Funzionario dello Stato francese con una formazione classica, venuto dall’Ena, l’École nationale d’administration, passato per il Consiglio di Stato che si è trovato alla testa del primo istituto di Scienza della Politica di Francia, frequentato dai figli dell’élite parigina. Descoings ha osato ammettere tra i biondi e snelli rampolli delle belles maisons del 6° arrondissement di Parigi, nuovi allievi dagli occhi neri e frangiati, con l’accento dei quartieri di Paris Nord, da Saint Denis a Aubervilliers. Sì proprio i banliesard, quelli che sono spesso identificati con chi brucia le macchine, crea problemi nelle metropolitane, e che il classismo francese percepisce come indesiderabili.

È il 2001 e la diversità non è vista troppo bene. Chi studia per esempio nelle banlieue Clichy sur Bois o a Grigny, ha un piccolo marchio di fabbrica. Sono Zep Zone d’Education Prioritaire, Zone di Educazione Prioritaria. Persone sotto osservazione, a rischio di abbandono scolastico, di comportamenti aggressivi, di non integrazione, di appartenere a bande di giovani che tendono all’illegalità. Chi ha buona volontà tra loro fa fatica ad emergere, quasi impossibile entrare nel tessuto sociale e produttivo.

Nella rentrée del 2001, il rientro a scuola di settembre, 18 studenti usciti dalle banlieue siedono con gli altri nelle aule di rue Saint Guillaume, cominciano i loro studi universitari a Science Po. Tutta l’operazione è condotta da Richard Descoings, l’iconoclasta – così lo chiama la stampa francese – direttore dell’istituto. Le nuove matricole sono state ammesse attraverso una serie d’incontri e colloqui, diversamente da come si fa di solito in una grande école dove si selezionano gli studenti con esami, classi preparatorie e un concorso rigorosissimo. Si parlò subito di discriminazione positiva attuata dal direttore di Science Po. Una vera e propria accusa, dato che Descoings si era preso la responsabilità d’integrare dei liceali Zep in una selettiva Grande Ecole parigina, attraverso una sua decisione allora fortemente condivisa dal consiglio d’istituto.

Ai nuovi e meritevoli, sono state date borse di studio e un posto alla Cité Universitarie per agevolare la frequenza ai corsi. Si chiamano Hakim, Nabil, Saadia, Aurelia, sono usciti da Science Po con un diploma universitario in tasca, una laurea magistrale, anzi un po’ di più visto l’hanno conseguita in una Grande Ecole, sono stati eccellenti stagiares nelle grandi multinazionali, da l’Oreal a Lvmh, da Danone a Saint Gobain. Un gruppo tra loro ha preparato il concorso alla Funzione pubblica, gli altri lavorano nel settore bancario o nell’industria. Pare che non abbiano avuto difficoltà a trovare lavoro, anzi sono stati particolarmente corteggiati in nome della “diversity” diventata sempre più importante nelle imprese. Hakim Hallouch, di origini turche, ha avuto una ribalta pubblica non indifferente, dal suo sogno un lavoro al Quai d’Orsay (sede del ministero degli Esteri), al 2008, quando è stato eletto consigliere nella municipalità di Saint-Ouen, e da qualche anno è lui il direttore del “diversity programme” a Science Po.

È la storia di un’intuizione di un direttore visionario come Descoings che frequentava stabilmente le università americane che parlano da decenni d’integrazione, per rompere il monopolio della classi più ricche che affollano le università della famosa Ivy League. Ma i francesi non l’hanno presa troppo bene: occupazioni dell’istituto, denunce, un procedimento alla Corte amministrativa d’appello di Parigi. La stampa contro: “Descoing Opération Séduction”, titolavano i quotidiani.

Il board dell’istituto aumenta le rette d’iscrizione sino a raggiungere i 4mila euro l’anno da 1.050 che erano, in relazione ai redditi familiari degli iscritti. L’associazione studentesca della destra francese fa causa all’università per discriminazione nei confronti di chi non viene dalle periferie. La guerra delle carte bollate arriva a degli accordi, ma la polemica non finisce. L’operazione è giudicata falsa, di facciata, però l’iniziativa continua e prende uno slancio sempre più importante tanto da ispirare altre Grandes Ecoles, da Nantes a Lille.

Oggi di lotta contro l’ineguaglianza e di integrazione nelle università si parla anche nella famosa riforma di Sarkozy che ha investito sulla ricostruzione del sistema universitario francese 22 miliardi di euro. Percepito come un uomo di sinistra, Descoings lavorava per il governo Sarkozy dal 2008 alla riforma dei licei, interviene ma non fino in fondo: gli equilibri politici sono troppo invadenti e lui è abituato ad avere mani libere nelle sue decisioni. Lascerà un libro-studio intitolato “Un lycée pavé de bonnes intentions”, dopo aver fatto il tour de France dei licei dal Nord a Sud, ascoltando tutti, dagli studenti ai presidi, dalle famiglie alle imprese.

Gli ultimi mesi lo vedono accanto al candidato socialista alle Presidenziali, François Hollande, in un gruppo di lavoro contro la discriminazione. Non sono mancate le inchieste giornalistiche contro di Descoings: una delle più recenti pubblicata da Mediapart che ha reso nota la sua remunerazione, di 500 mila euro l’anno e una distribuzione di bonus discrezionale a certi dirigenti. «Descoings o lo si amava o lo si odiava», dicono i suoi colleghi.

È vero ha legato al suo nome il destino di una istituzione chiave per la Francia come Science Po. Ne ha fatto un laboratorio di riforme di innovazione politica e democrazia. Allo stesso tempo è stato accusato di non averne migliorato il livello didattico. Dal suo primo mandato il numero degli iscritti allo Iep è passato da 4mila 500 a 10mila studenti, il 40% stranieri. Il numero dei borsisti è aumentato dal 6 al 26 per cento. L’Istituto ha più sedi in Francia,e importanti programmi di scambi accademici con le università più prestigiose nel mondo. Al numero 27 di rue Saint Guillaume a pochi passi da Saint Germain de Pres, Science Po stamattina alle 9 ha aperto il suo giardino a tutti, per ricordare il suo direttore, «l’incontournable et charmeur Descoing».  

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