“Ma quand’è Pasqua quest’anno?” Storia di una festività complicata

“Ma quand'è Pasqua quest’anno?” Storia di una festività complicata

Quando pensano alla Pasqua i cristiani hanno in mente la risurrezione di Cristo, gli ebrei la fuga dall’Egitto e gli amanti del cioccolato le uova. Una delle cose che li accomuna la difficoltà nel calcolare quando cada.

Le festività ebraiche seguono un calendario di tipo lunare e non solare come il comune calendario gregoriano. Ogni anno si verifica uno sfalsamento di circa 6 minuti e mezzo. Quindi è ovvio che le feste ebraiche non corrispondano a giorni fissi dell’anno. La Pasqua, in particolare, cade il 14 del mese di Nisan, e corrisponde al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. Quest’anno la Pasqua ebraica (Pesach) inizierà il 7 aprile e si concluderà il 14. I cristiani invece (e gli amanti delle uova di cioccolato che vivono in Paesi cristiani), abituati alla semplicità del Natale o dell’Immacolata Concezione che cadono sempre lo stesso giorno, per la festa che celebra la risurrezione di Gesù hanno un sistema più complicato.

La regola, stabilita nel 325 d.C. nel Concilio di Nicea, è che la Pasqua cada sempre la domenica dopo il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. Simile come idea a quella della Pasqua ebraica, con in più la complicazione del giorno fisso. La conseguenza è che la Pasqua cristiana cattolica cade sempre tra il 22 marzo e il 25 aprile. Quella ortodossa invece cade tra il 4 aprile e l’8 maggio. Gli ortodossi usano ancora il calendario giuliano (così chiamato in onore di Giulio Cesare che lo promulgò nel 46 a.C), che però accumula un errore di circa 11 minuti all’anno. Quest’anno la Pasqua cattolica cade domenica 8 aprile, quella ortodossa domenica 15 dello stesso mese.

Visto che per stabilire quando ci fosse plenilunio guardare il cielo non bastava (specie se nuvolo), nel corso degli anni furono elaborati diversi sistemi di calcolo matematici. Per il calendario giuliano, il monaco Dionigi il Piccolo nel 532 d.C. stabilì la regola matematica basandosi sul calcolo dell’epatta (cioè la differenza tra l’anno lunare di 354 giorni e quello solare di 365). La questione, piuttosto complicata per i profani, fu riaffrontata da Gregorio XIII nel 1582 quando riformò il calendario, stabilendo quello attuale. Da ultimo il matematico tedesco Carl Friedrich Gauss scoprì nel 1800 un algoritmo che dà esattamente la data della Pasqua (non felice, il matematico apportò l’ultimo correttivo nel 1816). L’aspetto positivo di questa complessità è che il calcolo anticipato della data della Pasqua richiedeva precise conoscenze di astronomia, quindi la Chiesa cattolica ha tradizionalmente incoraggiato e finanziato gli studi in questo campo, anche se poi non sempre ne ha apprezzato gli esiti.

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