Indovinate chi era il consulente tributario di Passera e Banca Intesa?

Indovinate chi era il consulente tributario di Passera e Banca Intesa?

La vicenda, seppur trattata con grande discrezione dai media, ormai è nota. Corrado Passera, ministro dello sviluppo economico, è indagato per una complicata operazione finanziaria – volta – secondo gli inquirenti a far ottenere un vantaggio fiscale illegittimo. Lo scoop fatto da La Stampa di Torino è stato poi approfondito dal Fatto Quotidiano. Chi ha visto le carte racconta un dettaglio interessante, apparentemente ancora inedito.  Quando nel 2011 inizia degli accertamenti sulla legittimità dell’operazione, il gruppo bancario chiede (come si fa in questi casi) un parere “pro veritate” a un grande studio di professionisti. Vuol sapere se le contestazioni dell’Agenzia delle Entrate, scattate nel 2011, sono giuste o no, se insomma deve pagarsi la sanzione o no. Intesa pagò, come scriveva Paolucci nell’articolo che ha reso noto il caso: “La parte strettamente fiscale della vicenda è stata in realtà regolata da Intesa Sanpaolo alla fine del 2011.Al termine degli accertamenti su questa e altre operazioni si era arrivati alla contestazione all’istituto di mancate imposte, sanzioni e interessi per 1,150 miliardi di euro, transati dalla banca con il pagamento di 270 milioni di euro”. Il parere pro-veritate ricevuto da Intesa diceva più o meno così: “Siete in regola, ma è meglio che paghiate quanto richiesto dal Fisco”. E chi lo ha firmato? Pare sia stato lo studio di un grande tributarista di Milano, che allora, verso la fine del 2011, faceva il ministro. O aveva appena smesso di farlo. Giulio Tremonti? Altri nomi con gli stessi requisiti, in effetti, non ne vengono in mente.

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