“Io viaggio gratis, in Rete ci sono tanti modi”

“Io viaggio gratis, in Rete ci sono tanti modi”

Al mio arrivo nella città polacca di Stettino pioveva, la temperatura era di 15 gradi nonostante fosse agosto, e della lingua che tappezzava i cartelli stradali non riuscivo a decifrare una singola parola. Con Kasia, la mia ospite contattata su internet attraverso la rete www.couchsurfing.org, avevo appuntamento in una piazza nei pressi della stazione. Quando mi è venuta incontro l’ho riconosciuta praticamente all’istante. Nel corso dei tre giorni che ho passato da lei per prima cosa Kasia mi ha fornito le chiavi del suo appartamento, mi ha portato in giro in macchina, ha cotto per me i pyrogi, un tipico piatto polacco, fatti a mano dalla sua mamma, e mi ha raccontato del suo lavoro per l’amministrazione comunale. In una parola, ho viaggiato gratis e ho conosciuto la cittadina meglio di quanto una guida specializzata avrebbe mai potuto permettermi di fare.

Il concetto è quello di viaggiare in tutto il mondo, dall’Antartide alla Micronesia, gratuitamente. Perché neppure la crisi economica è riuscita a togliere la voglia di visitare nuovi Paesi a giovani e meno giovani, che per farlo si sono inventati una maniera tutta particolare: il couchsurfing. Il meccanismo, semplice quanto efficace, permette di essere ospitati da un cittadino del luogo, nel 90 per cento dei casi come Kasia pronto a mettere a disposizione del visitatore – oltre che la sua casa e, naturalmente, un letto o un divano – anche la sua passione per il proprio Paese e tutto il tempo necessario per insegnare al neofita a conoscerlo fin nei suoi lati più nascosti. Il tutto, naturalmente, in modo assolutamente gratuito. Se non si possiede lo spazio sufficiente per ospitare una persona è anche possibile mettere a disposizione solo il tempo di un caffé o di una serata: a scegliere questa opzione è il 54 per cento degli iscritti al sito, la cui età media si attesta sui 28 anni.

Una volta creato il proprio profilo e inserite le informazioni relative alla propria città, alle lingue parlate e alla disponibilità di posti letto (c’è chi ne offre anche più di tre contemporaneamente) è fatta. Gli iscritti inizieranno a contattarti e la tua casa comincerà a riempirsi di visitatori dalle lingue più o meno esotiche e dai lineamenti di qualsiasi latitudine. Finita l’esperienza saranno i visitatori stessi a lasciare sulla bacheca del proprio ospite una referenza, che sarà utilizzata dai naviganti per selezionare il socio cui chiedere ospitalità durante il proprio viaggio.

La rete dei couchsurfers, nata nel 2003 e sviluppatasi a tempo di record in tutto il globo, raccoglie oggi 4,5 milioni di utenti registrati nel sito www.couchsurfing.org, distribuiti su 90mila città in 207 paesi del mondo. Le statistiche parlano di 15,3 milioni di connessioni create nell’arco di meno di dieci anni fra aderenti che parlano 366 lingue. Dall’Isola di Pasqua (8 membri iscritti) all’Antartide (44 profili disponibili), dallo Yemen (2 iscritti) a Ulan Bator (187 membri), la scelta non manca. Il record di notti trascorse da un singolo couchsurfer in viaggio in questo modo è di 689, e per raccontare le esperienze più curiose in Germania (secondo Paese dopo gli Stati Uniti per numero di iscritti al sito, mentre l’Italia si attesta al settimo posto) si sono inventati anche una trasmissione televisiva a puntate che va in onda sul canale di stato Zdf.

A chi il divano a casa d’altri non dovesse bastare, la rete offre però anche altre opzioni di vacanza alternativa e low cost. Stavolta scambiandosi la casa. Sul sito www.scambiocasa.com, portale italiano della rete mondiale www.homeexchange.com, è possibile consultare oltre 42mila schede di abitazioni sparse in 149 paesi del mondo. L’iscrizione costa 7,95 euro al mese. Se nel corso del primo anno non si conclude alcuno scambio, l’organizzazione regala all’utente ulteriori dodici mesi di iscrizione gratuita. Il sito internet serve a mettere in contatto i proprietari di immobili in diversi Paesi, che in questo modo possono verificare la coincidenza dei reciproci periodi di vacanza e scambiarsi la casa per il tempo previsto.

Se lo si desidera si può mettere a disposizione anche la propria automobile, la propria bicicletta, o lasciare all’interno dell’appartamento i propri animali domestici, risolvendo così in un colpo solo anche il problema di trovare qualcuno in grado di accudirli durante il proprio soggiorno all’estero. Gli organizzatori del sito consigliano in ogni caso di sottoscrivere una sorta di contratto prima dello scambio, per accordarsi sulle questioni pratiche come le pulizie, e in generale per evitare spiacevoli sorprese. Tuttavia, riferiscono i promotori del sito nella pagina delle faq, in tanti anni di attività non risulta si siano mai
 verificati problemi, danni o furti.

Per coloro ai quali invece una semplice vacanza non dovesse bastare, la rete del “volonturismo” offre anche soggiorni di volontariato, anche in questo caso con pernottamento gratuito, con proposte che spaziano dalla pulizia delle spiagge con il progetto “Spiagge e fondali puliti” organizzato da Legambiente, alla tutela degli animali presso il Centro Recupero Uccelli Marini e Acquatici di Livorno, al recupero dei beni artistici con i Gruppi Archeologici d’Italia, solo per restare nel nostro paese. Le proposte che riguardano l’estero sono raccolte sul sito project-abroad.it. Un’altra opzione per i viaggiatori con il pollice verde è costituita dal World Wide Opportunities on Organic Farm, per spendere le proprie energie coltivando la terra.

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