L’1 maggio scorso il comune di Longobucco annunciava festosamente sulla sua pagina web: “Adesso è ufficiale. Il 1 maggio 2012 resterà indelebilmente nella storia di Longobucco come giorno di consacrazione per lo sport e per la brillantissima carriera di Rosalba Forciniti”. Accadeva che la federazione internazionale rendeva ufficiale la qualificazione, attraverso il ranking continentale dell’ultima dei judoka italiani a Londra.
Longobucco è un comune di quattromila abitanti in provincia di Cosenza ma questo piccolo scricciolo biondissimo di 52 kg è riuscita a soli ventisei anni a raggiungere enormi risultati: vice campionessa europea senior e bronzo agli Europei Under 23; medaglia d’argento al prestigioso Grande Slam di Rio de Janeiro, meta dove è tornata a distanza di un mese per i Giochi Mondiali Militari. Campionessa europea nel 2010. Un carabiniere cresciuta a pane e judo. Una storia come tante la sua. Studi superiori all’istituto di scienze moda e costume, con un pullman da prendere ogni mattina, Rosalba ha seguito quella che da sempre è stata la sua passione. Nata e cresciuta a pane e judo nella palestra di Cosenza del maestro Mario Mangiarano. Un piccolo gioiellino italiano.
Metti una struttura nelle mani di un maestro di sport e di vita ed ecco che i grandi atleti possono nascere in qualsiasi posto d’Italia. Km percorsi con i genitori in macchina. Da Longobucco verso il resto d’Italia e d’Europa. La sua Calabria è fatta di feste alla Nutella come quella con la quale l’amministrazione comunale l’ha celebrata dopo la vittoria nell’europeo. Ha detto di lei Felice Mariani, direttore tecnico della Nazionale italiana che “il suo è un judo bello a vedersi, in cui armonia e forza si fondono per dar vita a quello che io chiamo “judo champagne”! È versatile, geniale ed eclettica.
Mamma e papà su tutti, tanto che da lei è arrivata la genialata dell’Olimpiade. Avete presente le magliette vietate ai calciatori sotto la maglia di gioco? Beh, lei l’aveva dietro una maglietta con la scritta: “Le buone ragazze vanno in paradiso, le cattive ragazze vanno… a Londra”. “Appena ho vinto mi sono voltata verso la mia famiglia sugli spalti e ho urlato ‘I love you papi”. Ed ora Longobucco è pronta a organizzare un nuovo nutella party. E lei a concedersi una giornata di shopping nei negozi londinesi visto che è la cosa che ama di più. Dopo lo judo, s’intende.