Sessantotto chilogrammi di cattiveria agonistica distribuiti su 165 cm, Dog, come lo chiamano i compagni di nazionale, che in allenamento lo paragonano ad un cagnaccio, per la tenacia e la grinta che dimostra, ha finalmente ottenuto la consacrazione a livello internazionale. Nel 2010 campione d’Europa a Birmingham, oggi, bronzo olimpico a Londra. L’Inghilterra, evidentemente, porta bene a Matteo Morandi. «In questi anni di lunga pratica sportiva ho imparato – dice – che il segreto è nella reiterazione del gesto. Devi arrivare ad eseguirlo in automatismo. Sentirlo tuo, sentirti leggero. Conoscere ogni fase e ogni punto di respirazione. Ripetere, ripetere e ripetere, ricreando possibilmente la situazione di gara con il proprio allenatore o compagno di allenamento. Dopo tanto allenamento vorrei che questa terza olimpiade sia memorabile».
Una vita dedicata alla ginnastica. A cinque anni ha cominciato a volteggiare a Vimercate, Monza, il paese dove è nato 31 anni fa. All’età di 14 anni si è trasferito nel centro di preparazione Olimpica di Milano. Non è stata una scelta facile, lasciare gli amici, passare da 4 ore di allenamento a 8 ore di allenamento al giorno, rinunciare alla propria scuola per ricominciare daccapo in un’altra. Il mondo che sta raccontando Mtv con il suo “Vite parallele” dedicato alle ginnaste azzurre che partecipano ai Giochi di Londra.
Oggi Morandi è tornato a Vimercate, sposato con Ilenya ed ha una figlia di un anno: Ilaria. Ma Monza-Milano è la sua vita di tutti i giorni. «È una disciplina che sicuramente richiede parecchi sacrifici – commenta quando racconta la sua vita – Diciamo che prima inizi e meglio è. La mobilità articolare, il non aver paura del vuoto sono doti che da bambino ti ritrovi dentro e con il passare del tempo pian piano si affievoliscono». Ore ed ore di allenamento ogni giorno su tutti gli attrezzi. Una preparazione complessa. Per preparare un mondiale si comincia tre mesi prima con un carico di lavoro intenso per almeno 2 mesi. Man mano che ci si avvicina alla gara si cala la quantità migliorando la qualità. All’inizio tanto, poi sempre meno fin quando non si lavora più sulla psicologia e sulla ripetizione del gesto atletico che su altro. Una carriera lunghissima che lo ha portato a quattro bronzi mondiali e tre medaglie europee, una per metallo. Gli hobby? Arrampicata e snowboard perché il principe degli anelli è un asso anche sugli sci.