Firenze, Renzi caccia Equitalia (e l’input viene da Linkiesta)

Firenze, Renzi caccia Equitalia (e l’input viene da Linkiesta)

Il coniglio non poteva che non uscire dal suo cilindro ben in vista a Palazzo Vecchio: dal 2013 addio Equitalia. E anche il giorno dell’annuncio non è casuale: la vigilia del suo debutto veronese per la campagna delle primarie. Così il sindaco di Firenze Matteo Renzi tira la volata all’aspirante leader del centrosinistra Matteo Renzi. Mettendo al centro la culla del Rinascimento come modello. E il tutto avviene ora. Anzi «Adesso!», per citare lo slogan del candidato rottamatore. «La dimostrazione – spiega senza tanti giri di parole il capogruppo Pd in Comune Francesco Bonifazi – che il governo di Firenze può dare l’esempio a quello nazionale, magari quando ci sarà proprio Matteo a presiederlo».

Tutto chiaro, no? La notizia, dunque, è questa: dal 1° gennaio il Comune di Firenze dirà addio a Equitalia, incubo di tanti italiani, perlomeno di chi si è trovato a farci i conti. Come avverrà la svolta? Il servizio sarà gestito internamente da Palazzo Vecchio e sarà affidato alla Spa pubblica Linea Comune, il centro servizi territoriale fiorentino. Aspettando l’alba del 2013, all’ombra del Campanile di Giotto si stanno già muovendo per disdire tutti gli accordi con la vituperata società di riscossione. E qui c’è un altro aspetto del programma renziano svelato, senza volerlo, dall’assessore al Bilancio Alessandro Petretto: un fisco più umano. «Ci muoveremo da soli – ha detto ai microfoni dell’emittente fiorentina Lady Radio – per il recupero fiscale e la riscossione forzosa. Come? Con metodi meno aggressivi rispetto a Equitalia, oltre che con un notevole risparmio per le casse dell’ente».

L’annuncio ha provocato subito la reazione del direttore generale di Equitalia Centro, Antonio Rondi, che ha provato a sgonfiare il ballon d’essai renziano. «Siamo sorpresi dall’addio, ma noi applichiamo la legge: non esistono metodi più o meno aggressivi. Il fatto che dal primo gennaio 2013 Equitalia non si occupi più di fiscalità locale è un provvedimento di legge previsto dal tempo, non una decisione del Comune».

Sarà anche così, certo, ma è il messaggio ciò che conta. E Renzi lo sa. E con una mossa scavalca (a destra o a sinistra?) anche Beppe Grillo che anche oggi dal suo blog è tornato a tuonare «contro Equitalia che va chiusa». Omettendo di consigliare però al sindaco Cinque Stelle di Parma, Federico Pizzarotti, di prendere esempio dal collega fiorentino (bollato invece dal comico leader come “il nulla”). Anche questo non è un particolare.

Chi conosce le cose di Palazzo Vecchio sa che l’input è arrivato da Andrea Vannucci, trentenne consigliere comunale del Pd. Che racconta: «Lo scorso 22 aprile ho proposto l’idea al mio capogruppo e al capo di gabinetto del sindaco Luca Lotti. Avevo letto un articolo su Linkiesta in cui si raccontava come avevano cacciato Equitalia a Calalzo di Cadore in provincia di Belluno. E così ho inviato il link del pezzo a Bonifazi e Lotti, poi abbiamo preso contatti con il sindaco di quel paesino e ci siamo fatti spiegare come funzionava la nuova società.

È bastato copiare da chi fa le cose per bene, insomma. L’idea, a dire il vero, è stata successivamente sposata anche dalla minoranza con una mozione, approvata da tutto il consiglio comunale. E infine nei giorni scorsi è arrivata il via libera della giunta, attraverso un altro binario. Ma non voglio prendermi la paternità di questa svolta: io ho fatto il mio dovere. La coincidenza temporale con il debutto delle primarie di Renzi? Non lo so, posso dire che io domani sarò a Verona». Dove alle 11.30, nell’auditorium del Palazzo della Gran Guardia, lo sfidante di Bersani accenderà i motori dei due camper tratteggiando la sua “cornice programmatica”. E non mancherà una pennellata di impressionismo fiorentino.
 

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