Parma. I diecimila dello scorso maggio sono un lontano ricordo. Altri tempi, si era in corsa per conquistare un comune come Parma, la prima città importante in mano al movimento cinque stelle. Le amministrative segnarono un’avanzata decisiva nel movimento che di fatto ruota attorno a Beppe Grillo.
Oggi, quattro mesi dopo, il comico genovese arriva nella stessa piazza della Pace ma in questo primo sabato autunnale ad accoglierlo trova appena mille persone, diciamo 1.200 di cui un terzo giornalisti, cameraman e fotografi. Tra il pubblico anche Favia (quello del video in cu contestava il monopolio di Grillo e Casaleggio nel movimento) e Tavolazzi. Favia rilascia anche qualche dichiarazione: «Qui mi sento a casa, l’intervento di Grillo mi è piaciuto. Delle polemiche non parlo». E tra la gente c’è chi lo insulta e chi invece solidarizza.
Se fossero elezioni, a giudicare dal calo del pubblico, avrebbe preso il 90% in meno, mica roba da ridere. È lo stesso comico genovese a rendersi conto della realtà appena giunto, a bordo di un monovolume con i vetri fumè. Scende e dice ai suoi: “c’è poca gente”.
Mancano un po’ di minuti alle 15. Lui sul palco non sale, ma chiacchiera un po’. Beh chiacchiera è eccessivo. Un po’ predica, un po’ insulta. Ce l’ha con tutti. Sullo scandalo nel Lazio dice «rubano i soldi già rubati»; poi attacca le multiutilities del Pd, ovviamente i giornalisti («siete delle merdi, dice ai cronisti di Parma a proposito dei loro articoli sul termovalorizzatore») e rivela che il sindaco Pizarotti è stato minacciato. Dice la sua anche su Matteo Renzi: «È sia di destra che di sinistra, ci ha copiati». Sulle voci a proposito di eventuali poteri forti alle spalle del m5s, afferma: «Dietro di me ci sono io». Poi il leader del movimento 5 stelle si paragona persino a Berlusconi: «Potevo stare nella mia villa con cancello elettrico, invece faccio politica». E attacca Monti: «Rigor Monti è un esorcista».
Arriva anche il sindaco di Pizzarotti. E a giudicare dalla sua immagine, la massima resa celebre da Giulio Andreotti non sembra poi così efficace. Dopo 120 giorni alla guida della città, il sindaco del movimento 5 stelle sembra invecchiato di cinque anni. Capelli canuti, molto pallido e diversi chili persi. Insomma, il potere logora anche chi ce l’ha, ammesso che Pizzarotti lo abbia.
Nel suo comizio, Grillo ha ripreso toni da vaffa-day, ha detto che servono i controlli della Finanza anche per i politici che abbandonano la politica. Per i politici vorrebbe introdurre anche il non meglio precisato sputo digitale. Cambia idea sull’euro, adesso non vuole uscire più. E ancora: «Grazie a me in Italia non c’è stato l’avvento di una formazione come Alba Dorata in Grecia. Se dovesse tornarre Belusconi? La Rete si divertirebbe molto». Applausi e il pomeriggio finisce. Un giorno triste per Grillo e il movimento 5 stelle.