Le domande scomode e la lezione di giornalismo data da una sedicenne

Le domande scomode e la lezione di giornalismo data da una sedicenne

A dire il vero l’unica cosa che interessava sul serio alla studentessa sedicenne Elisa Skott era sapere se le voci che aveva sentito riguardo al sindaco del suo paesino, nell’ex Germania Est, fossero vere oppure no: Thomas Gens aveva davvero lavorato per la Stasi, il servizio segreto della Ddr, fino alla caduta del muro?

Le sembrava una domanda doverosa da fargli, nell’intervista che il primo cittadino dell’isola di Hiddensee, nel mar Baltico, aveva deciso di concedere al giornalino della scuola. Una domanda che nessun giornalista professionista aveva ancora avuto il coragio di porre così apertamente. Quello che Elisa non aveva proprio previsto era il dibattito di portata nazionale che si sarebbe acceso dopo la pubblicazione del pezzo, e neppure la presa di distanza della Cdu di Frau Merkel – che lo aveva sostenuto in campagna elettorale – da Gens, né tantomeno la mozione di sfiducia con cui il sindaco avrebbe dovuto fare i conti nelle settimane successive.

Nella sua intervista, pubblicata in 50 copie e distribuita nel numero di ottobre scorso dell’Inselgörn, la studentessa sedicenne aveva chiesto conto al sindaco non solo del suo ruolo come informatore dello Staatsicherheit Dienst ma anche del suo passato di simpatizzante nelle file del Dvu, formazione dell’estrema destra tedesca, e contemporaneamente dell’appoggio ottenuto dalla sinistra della Linke nell’ultima competizione elettorale. «Perché – gli ha poi chiesto Elisa – non ha sottoscritto la lettera aperta contro il diffondersi di formazioni nostalgiche del nazifascismo soprattutto nell’ex Germania Est?».

La pubblicazione ha infatti avuto risultati assolutamente imprevedibili. Ed è stato così che la paradisiaca isola della Pomerania anteriore, scelta alla fine dell’Ottocento dal pittore romantico Caspar David Friedrich per immortalare i suoi struggenti paesaggi e qualche decennio dopo dallo scrittore Franz Kafka per cercare ispirazione nei suoi dodici chilometri spazzati dai venti gelidi del Baltico, è oggi dilaniata da un dibattito sul passato irrisolto dell’intera Germania.

Addirittura il parroco del paese, riferisce l’Ostsee Zeitung, si è sentito in dovere di invitare i concittadini alla moderazione, visto che lo scontro stava iniziando a scaldarsi troppo. L’articolo che Elisa ha redatto e pubblicato – non prima, sostiene, di aver fatto visionare la versione definitiva all’intervistato per una rilettura di sicurezza – era centrato proprio sul passato scomodo di Gens, deliberatamente taciuto durante la campagna elettorale che lo ha portato a guidare il Comune di Hiddensee.

Dopo la pubblicazione del testo, il sindaco ha scritto una lettera avvelenata al giornalino, minacciando una querela e chiedendo un risarcimento a Elisa anche per aver scaricato da internet e pubblicato una sua fotografia senza il suo consenso. Ma non basta. Gens ha anche criticato gli argomenti del numero successivo della rivista: «Temi come l’Islam, gli attentati suicidi in Medio Oriente, il World Trade Center sono argomenti importanti, ma per Stern o per giornalisti professionisti: non per giovani studenti».

Il settimanale tedesco Der Spiegel ha parlato ironicamente di una «esemplare lezione di libertà di opinione» da parte di un amministratore pubblico che, non contento di aver già querelato per gli stessi motivi il quotidiano regionale Ostsee Zeitung e l’emittente locale Norddeutsche Rundfunk (Ndr), adesso se l’è presa anche con una giovane ma promettente giornalista che adesso si chiede «Dove ho sbagliato?» ma che tiene a ribadire: «Farei esattamente le stesse domande e scriverei esattamente lo stesso pezzo».