La dinamica recente del Pil, in graduale miglioramento, è in gran parte dovuta agli stock di magazzino delle imprese, le quali evidentemente attendono una ripresa dei consumi e producono eccedenze per soddisfare domanda futura. Se tale aspettativa si rivelasse erronea ciò comporterebbe solo un movimento di breve periodo nel prodotto, destinato ad annullarsi nel trimestre successivo (come già accaduto fra primo e secondo trimestre dell’anno in corso). La situazione è lungi dall’essere rosea, soprattutto perché a consumi delle famiglie decisamente depressi e investimenti al palo, negli ultimi trimestri è anche andato scemando il contributo della domanda estera netta, con importazioni che crescono più delle esportazioni, e sottraggono perciò domanda domestica. Se i consumi delle famiglie vengo intercettati da produzioni estere piuttosto che interne, e le esportazioni non esplodono, il contributo netto della domanda estera risulta percìo negativo. Non un bel segnale per la nostra econonomia.
11 Dicembre 2013