Immaginate di essere un manager su cui ricada la responsabilità di un importante decisione aziendale. Sappiate che oltre alla vostra buona reputazione sono in gioco importanti strategie per il buon esito degli affari, ma, soprattutto, dipende da voi il destino dei vostri colleghi e di persone che neanche conoscete direttamente.
La dirigenza di un azienda ha come principale responsabilità quella di prendere decisioni razionali e in tempi brevi e non dovrebbe farlo solo con l’ausilio delle proprie capacità. La nostra società è diventata troppo complessa per affidarsi all’istinto quando si tratta di fare scelte importanti.
I processi di decision-making, a tutti i livelli, dalla finanza alla politica, dagli affari alle scommesse dell’innovazione, sono incredibilmente complessi e -poiché non tutti possono avere la capacità visionaria di Henry Ford o di Steve Jobs- l’intelligenza nel gestire le informazioni attraverso l’analisi dei dati diventa un vantaggio competitivo fondamentale per tutti coloro che vogliono far funzionare correttamente una organizzazione complessa come quella di una grande azienda.
In un mercato che può difficilmente essere compreso in una generale visione di insieme, data la sua complessità, l’obiettivo di chi ha realmente potere decisionale è quello di ottenere osservazioni fondate sull’analisi dei dati. Ora che diversi strumenti hanno reso lo storage decisamente più economico e rendono possibile approfondite analisi sui dati in tempo reale, l’utilizzo di insight ottenuti da larghi campioni può fornire evidenze laddove anche un ottimo spirito di osservazione non saprebbe arrivare.
Un’indagine di IBM sui processi decisionali di oltre 900 business executives, IT manager e leader aziendali dall’America Latina al Medio Oriente ha dimostrato che big data e data analytics sono visti come una grande opportunità. I business analytics soddisfano tre esigenze fondamentali: guidano le decisioni con una maggiore presa sull’andamento dei processi, rendono percorribili tempi di risposta più veloci ed evidenziano gli sprechi di risorse e le criticità interne. Il 66% degli intervistati ha ammesso di prendere in grande considerazione gli analytics aziendali, mentre solo il 34% è scettico. L’utilizzo di analytics per il business ha lo scopo nel 75% dei casi di aumentare le fonti di guadagno o innovare i prodotti, mentre per il 25% vengono utilizzati per capire dove andare a ridurre i costi. Il 60% ha investito anche in analytics in grado di fornire analisi predittive.
Sta di fatto che i Big Data analytics sono ormai usciti dalla fase di pura sperimentazione e vengono già impiegati dalle aziende. E questa tendenza è destinata non solo a perdurare, ma a crescere. I processi di decision making saranno sviluppati attraverso una conoscenza condivisa degli asset e dei processi aziendali attraverso una coordinazione tra i vari dipartimenti. L’infrastruttura IT di questi processi è la tecnologia cloud, che grazie alla sua affidabilità può ospitare e gestire in modo duttile i flussi di dati. Passare dalla raccolta intelligente dei dati al prendere decisioni supportate da analytics non è, però, cosa semplice. Ben l’80% degli intervistati ha sottolineato di monitorare l’efficienza e i vantaggi economici dei data analytics. L’esigenza di avere profili professionali specifici in grado di padroneggiare i business analytics è sentita come sempre più urgente.