La volatilità del tasso di cambio reale turco

La volatilità del tasso di cambio reale turco

Come tutti i paesi emergenti la Turchia si è caratterizzata nell’ultimo decennio per una politica monetaria più accorta, che ha domato un’inflazione galoppante vicina al 70% nei primi anni 2000. Questo ha permesso di attirare capitali stranieri che hanno provocato un vero boom nella piazza finanziaria di Instanbul, il cui valore è esploso di un fattore parti a 9 in un decennio.

Ciò che colpisce tuttavia è l’estrema volatilità del tasso di cambio reale, che segnala una non piena fiducia dei mercati internazionali nelle politiche economiche turche. Il saldo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti, oltre ad essere in peggioramento tendenziale, è anch’esso estremamente volatile dal 2009, ed attualmente si assesta vicino a una soglia negativa pericolosa pari al 8% del PIL. In mancanza di capitali esteri si rischia un vero salasso finanziario, con la moneta sotto attacco, e il rischio di una grave crisi finanziaria. L’aumento repentino del tasso ufficiale di interesse della banca centrale passato dal 5 al 10% potrebbe non essere sufficiente per evitare una fuga di capitali che farebbe ricadere la Turchia e la sua moneta in un periodo di grave instabilità con gravi ripercussioni sull’economica reale e, forse, anche sulla politica di Ankara.

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