Italiani più moderni della politica sui diritti civili

Cosa c’è dietro la svolta del Papa

I sondaggi non sono tutto, ma qualche volta aiutano a capire come cambia il modo di pensare di una società e quali siano i riflessi di questi mutamenti sulle grandi istituzioni. Così se si vuole intendere meglio la svolta o ‘rivoluzione’ di papa Francesco, sarà il caso di dare un’occhiata all’ultimo rilevamento Eurispes su ‘cosa pensano gli italiani’ di questo e di quello (Rapporto Italia 2014). Insomma l’annuale fotografia del Paese. Le materie eticamente sensibili toccate dalla ricerca sono molte e nella maggioranza dei casi si registra una divaricazione radicale fra i famosi principi non negoziabili promossi negli anni passati dai vescovi e il giudizio che viene dato sulle stesse questioni dall’insieme della popolazione.

Il che fra l’altro dimostra come il ritardo della classe politica non riguardi solo temi quali le riforme istituzionali o la gravità della crisi sociale ed economica, ma investa pure la sfera dei diritti considerati nel loro insieme e nel loro divenire, comprese quindi le relazioni omosessuali e le tematiche etiche. Così si scopre che il 78% degli italiani è a favore di una tutela giuridica per le coppie di fatto, e addirittura quasi il 50% approverebbe anche i matrimoni omosessuali. Una larga maggioranza rimane invece contraria alle adozioni da parte di questi ultimi, anche se uno zoccolo duro del 28,8% sostiene anche questa posizione.

Circa il 72%, ancora è per il testamento biologico – si ricordino le barricate innalzate dalla Cei e dalle organizzazioni cattoliche all’epoca del caso Englaro – e il 59% si dice pronto ad approvare l’eutanasia, sebbene rispetto a un anno fa questa percentuale sia calata di oltre 5 punti. La famosa pillola abortiva raccoglie il 63% dei consensi, anche in questo caso la battaglia della Chiesa contro la sua introduzione fu veemente. Il 76% degli italiani poi, dice sì alla fecondazione assistita, mentre addirittura l’84% del campione dell’Eurispes è a favore del divorzio breve. Altro dato interessante è quello relativo alla cura con le cellule staminali: per l’89% degli italiani queste sono un fatto positivo. In questo caso, per altro, il dibattito interno al mondo cattolico faceva una differenza fra staminali embrionali e staminali adulte. Nel primo caso il Vaticano si era espresso in modo nettamente contrario, nel secondo invece c’era l’appoggio da parte dei sacri palazzi.

Allo stesso tempo va detto che il papa eletto nel conclave di un anno fa riscuote uno straordinario consenso fra gli italiani, tanto che l’87% lo sostiene; circa il 50% ha inoltre fiducia nella Chiesa (dato che cresce nelle fasce più anziane della popolazione) mentre il 75% degli italiani dichiara di essere cattolico, il 33% afferma di essere un credente praticamente e il 42% non va in Chiesa pur credendo, gli atei e le altre fedi si attestano – secondo Eurispes – intorno al 20%.

Un paio di riferimenti statistici ancora su Francia e Spagna, Paesi a noi vicini per tanti versi. In Francia il governo del socialista Francois Hollande e il Parlamento con una maggioranza di sinistra stanno approvando una riforma della legge sull’aborto che cancella la nozione di ‘dolore’ dal testo della normativa nel caso in cui una donna volesse ricorrere all’interruzione della gravidanza (si avvicina la nozione di diritto all’aborto). Una parte della militanza cattolica è scesa in piazza contro la riforma e ha firmato appelli indirizzati al Papa criticando il governo e tuttavia secondo recentissimi sondaggi, non solo la maggioranza dei francesi – circa il 78% dei francesi – è favorevole alla norma, ma anche il 73% dei cattolici.

In Spagna, al contrario, il governo conservatore di Mariano Rajoy, sta invece procedendo a una riforma (o ‘controriforma’ secondo i detrattori) della legge che permetteva l’aborto di fatto tornando a un divieto pressoché assoluto (con una parziale eccezione in caso di violenza sessuale). È il contrario delle politiche socialiste degli anni passati. Anche in questo caso rilevamenti demoscopici mostrano che una larga maggioranza di spagnoli, più del 70%, e più del 60% dei sostenitori del partido popular, sono contrari alla riforma che dovrà però essere discussa dal Parlamento in Primavera.

Certo i numeri non sono tutto e comunque la politica seguirà il suo corso. E però non possono sfuggire alcuni elementi di fondo, almeno per il nostro Paese. L’Italia rimane un Paese che si ‘sente’ ampiamente cattolico quanto meno per tradizione e cultura (anche se poi aumentano le unioni eterosessuali fuori dal matrimonio e le nozze civili nel nord del Paese abbiano già superato quelle in Chiesa). Fra le poche istituzioni che raccolgono un consenso di un certo livello la Chiesa resiste bene e l’effetto Bergoglio, molto consistente, si fa sentire. Allo stesso tempo emerge un Paese sempre più laico o in linea con il resto dell’Europa continentale in materia di diritti e di scelte eticamente sensibili.

In questo senso si ripristina il corretto uso della parola laicità che non è da leggersi in contrasto con la fede. Il credente insomma può essere un laico e non per forza un integralista. A guardar bene, dunque, il Papa che l’estate scorsa spiegò come la Chiesa non potesse ridursi a parlare ossessivamente di matrimoni gay, aborto e contraccezione aveva fotografato con lucidità la situazione. Il magistero su questi temi è noto, disse, e non c’è bisogno di ripeterlo a ogni occasione. Poi Francesco ha chiesto alla Chiesa di non essere come “una dogana” che deve sempre decidere chi può entrare e chi no proponendo un aggiornamento teologico in grado di “rivedere certe consuetudini del passato”. Dunque la “Chiesa ospedale da campo”, aperta a tutti gli uomini e le donne del nostro tempo lanciata da Bergoglio, sembra raccogliere un’intuizione di fondo, quella di un mutamento che non è solo nella superficie del corpo sociale ma che sta trasformando in primo luogo le società occidentali; è vero che una certa militanza cattolica e una certa gerarchia in questi anni hanno seguito altre strade, ma il cambiamento in atto sembra talmente profondo da non poter essere ignorato dalla Chiesa universale.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter