Giorgio Napolitano, una vita per tre Repubbliche

Giorgio Napolitano, una vita per tre Repubbliche

Quasi cinquant’anni seduto tra i banchi parlamentari, presidente della Camera, ministro degli Interni, nove anni al Quirinale. Con annunciate dimissioni si chiude oggi la carriera politico-istituzionale di Giorgio Napolitano, l’ex comunista alla presidenza della Repubblica, unico nella storia italiana a occupare il più altro scranno per due mandati consecutivi. 

Questa grafica interattiva ripercorre la storia di un uomo che, per il suo peso politico, è stato ribattezzato “Re Giorgio”. Dalla prima elezione a deputato nel 1953, ai fatti di Ungheria del 1956, al viaggio negli Stati Uniti (il primo dirigente del Pci a ottenere un visto per gli States), alla presidenza della Camera, un lungo viaggio nella storia repubblicana che porta all’elezione alla presidenza della Repubblica nel maggio del 2006.

Nonostante le preoccupazioni del centro-destra per l’elezione di un “presidente comunista”, Napolitano si mostra uomo delle istituzioni e interpreta il ruolo all’insegna delle parole d’ordine dell’unità nazionale e della convergenza nell’interesse generale. Sette anni in cui salgono al Colle Prodi, Berlusconi e Monti, quest’ultimo fortemente voluto dal presidente per governare una crisi economica che un governo politico non sembra essere in grado di affrontare. Nel 2013 le elezioni politiche e l’impasse sul nuovo presidente della Repubblica. Dopo aver tante volte escluso l’ipotesi, Napolitano viene convinto dai principali leader politici ad accettare un secondo mandato a termine. Dopo un governo Letta a forte impronta presidenziale, è il turno del giovane segretario del Pd Matteo Renzi. Napolitano assiste all’ascesa del politico fiorentino, difende il Jobs Act, continua a fare appelli per le riforme necessarie al Paese. A dicembre vengono confermate le voci di imminenti dimissioni che vengono annunciate il 14 gennaio 2015.

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