Come sarebbero le elezioni inglesi se avessero l’Italicum

Come sarebbero le elezioni inglesi se avessero l’Italicum

Mettere a confronto sistemi elettorali è sempre complicato, in particolare se si tratta di sistemi elettorali di Paesi diversi, con storie e tradizioni lontane. Ad esempio, l’Italia e l’Inghilterra. Ad esempio, il sistema elettorale inglese, il maggioritario par excellence, e la nuova bestia partorita dal Parlamento, l’Italicum.

Cosa accadrebbe se anche gli inglesi avessero votato con l’Italicum, che a quel punto sarebbe un più composto Anglicum? Secondo i risultati, il partito dei Conservatori inglesi non raggiungerebbe il 40% dei voti: quindi, si va al sondaggio. Ma poniamo che lo vinca (ad esempio, con l’appoggio dei Lib-Dem): quali risultati si proietterebbero sul Parlamento inglese?

Con l’Anglicum, avremmo una maggioranza – calcolata al 54% dei seggi – del partito di Cameron, cioè 351 deputati. Che non sono male, anche perché sarebbero di più dei 325 di cui dispone in realtà.

Seguono, nell’opposizione, i seguenti risultati:

Il Labour avrebbe 151 seggi, a fronte dei 229 che si trova, invece, assegnati;

L’Ukip avrebbe 63 seggi, a fronte dell’unico di cui dispone ora;

I Lib-Dem avrebbero 38 parlamentari. Nella realtà ne hanno solo 8;

Gli scozzesi del SNP avrebbero 24 mp: ora ne hanno 56;

I Verdi, infine, avrebbero ben 19 seggi. Adesso, come l’Ukip, ne hanno uno solo.

Come è evidente, il sistema maggioritario inglese, proprio perché maggioritario, è molto poco rappresentativo. Con un Italicum inglese – con tutti i caveat che necessitano (e anche di più) – le cose cambierebbero. Prima di tutto, il Labour sarebbe quasi dimezzato. L’Ukip avrebbe un piccolo plotone, in grado di diventare un ago della bilancia. I Lib-Dem, invece di essere prossimi alla scomparsa, sarebbero ben rappresentati, più degli scozzesi che, invece, adesso possono essere determinanti.

Insomma, questo giochino solo per dire che, come è evidente, il sistema elettorale non è neutro. I partiti si adeguano, e lo adeguano a se stessi, e la politica che ne risulta cambia molto. Preveniamo le critiche di chi vuole sottolineare che ci sono differenze nella ripartizione dei seggi, che in caso di Anglicum i partiti si sarebbero comportati in modo diverso, che avrebbero fatto liste diverse e apparentamenti inediti: è ovvio. Basandosi sui dati netti di cui si dispone – senza ulteriori speculazioni – il Parlamento inglese sarebbe molto, molto diverso.  

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