Il sindaco di New York non può viaggiare su Uber

Il sindaco di New York non può viaggiare su Uber

Il sindaco di New York, il ”rosso” Bill De Blasio – come venne definito da alcuni media al tempo della sua elezione – sta tentando di varare una legge che imponga alle società di noleggio veicoli con più di 500 automobili di aumentare il numero delle stesse a un ritmo inferiore all’1 per cento annuo. Per evitare posizioni dominanti sul mercato.

Per Uber questo significherebbe un massimo di 201 nuovi driver il prossimo anno. In un mercato, quello newyorkese, dove la società dice di crescere di 25.000 utenti ogni settimana.

I tempi di attesa per un’auto aumenteranno esponenzialmente e allora Uber, piuttosto che subire l’ira dei propri clienti, ha inserito nella propria app – accanto alle opzioni UberX o UberBlack – una funzionalità chiamata ”Bill De Blasio”. Mostra di quanto aumenterà il tempo di attesa rispetto a oggi se il provvedimento del sindaco dovesse passare.

Uber inoltre sostiene che questa norma avrà un impatto devastante sulle minoranze etniche e sui quartieri popolari, poco battuti dai tassisti. David Plouffe – che lavorò alla campagna elettorale di Obama e adesso lavora alla divisione strategica di Uber – sta tentando di convincere il celebre reverendo Al Sharpton ad opporsi al progetto di De Blasio.

La società della Silicon Valley ha inoltre cominciato a tempestare di mail – invitando i suoi clienti a fare altrettanto – i componenti del consiglio comunale di New York che appoggiano la proposta di legge. Con l’esclusione di uno soltanto: Andy King, circoscrizione del Bronx, l’unico afroamericano ad averla appoggiata.

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