Oggi Borsa Italiana dà il benvenuto su AIM Italia a Masi Agricola, azienda veronese specializzata nella produzione di vini di qualità, famosa per l’Amarone. È la seconda azienda di produzione di vino ad atterrare al listino dopo il gruppo Iwb, Italian wine brand, nato dalla fusione di Giordano Vini con Provinco. Prime e uniche realtà italiane di questo settore a tagliare il traguardo del listino, per l’esattezza l’Aim, la piattaforma dedicata alle piccole e medie imprese. Con il 20% del capitale e il prezzo fissato a 4,60€, per l’Amarone a Piazza Affari è subito grande richiesta, di 1.3 volte superiore rispetto all’offerta.
Masi Agricola è la seconda azienda viti-vinicola italiana a quotarsi sul mercato AIM dedicato alle PMI
Prima azienda in Italia a far entrare il Private Equity, dotandosi di una struttura di controllo che le ha permesso di ottenere il certificato Elite di Borsa Italiana. In futuro l’acquisizione di attrezzature all’avanguardia e l’espansione su nuovi vigneti li renderà ancora più competitivi nel mercato internazionale.
Soddisfatto il presidente di Masi Agricola, Sandro Boscaini: «Sul segmento AIM abbiamo la possibilità di crescere, ma dobbiamo cercare di mantenere sempre alto il nostro livello qualitativo, una sinergia necessaria nel mondo globalizzato. Con i nostri azionisti instaureremo un rapporto di lungo termine basato sulla trasparenza e la comunicazione”.
“Non serve essere dei giganti, le piccole dimensioni hanno un loro valore aggiunto”
Anche gli esperti di finanza riconoscono la specificità italiana nel vino, come in tutto il settore alimentare. «Non serve puntare sulla crescita delle piccole aziende che hanno proprio nelle piccole dimensioni il loro valore aggiunto, quanto sulla creazione di nuovi modelli distributivi, in grado di produrre società più facilmente quotabili», sostiene Armando Carcaterra, responsabile della divisione Investimenti di Anima Sgr. Un discorso che vale sia per il vino che per l’industria alimentare. Masi ha già dimostrato di avere nel proprio Dna l’innovazione: rendere attuale l’Amarone attraverso interventi rispettosi della sua tradizione, ma capaci di renderlo “vino moderno dal cuore antico”.