Sembrerà strano, ma il cannibalismo può rivelarci della storia molto più di quanto crediamo.
La maggior parte delle persone non associa il cannibalismo con l’ex Unione sovietica, per esempio. Ma come Timothy Snyder descrive nel suo libro Bloodlands, la carestia del 1933 in Ucraina sotto Stalin fu così grave che il cannibalismo divenne diffusissimo. Vennero addirittura formate squadre anticannibalismo per evitare che le persone di mangiassero le une con le altre. In tanti vennero accusati di aver mangiato i vicini di casa, o addirittura i familiari.
Storici e antropologi hanno provato a studiare il fenomeno attraverso la storia e la scienza: quando si è verificato, perché e chi era coinvolto. Ecco alcune cose che sono state scoperte, che spesso cancellano molti miti e credenze false sul cannibalismo:
Gli esseri umani sono difficilmente inclini al cannibalismo. Ma non sempre. C’è una ragione biologica per la quale il cannibalismo è un tabù in ogni cultura: mangiare altri esseri umani può farci ammalare. Cibarsi del cervello di altri umani può causare il kuru, una malattia simile alla mucca. Ma non è sempre così: in Papua nuova Guinea le tribù di Fore fino agli anni Cinquanta mangiavano i corpi dei genitori per purificare i propri spiriti.
Il cannibalismo è poco diffuso nel regno animale, ma anche qui ci sono delle eccezioni. Alcuni tipi di rospi e ragni, ad esempio, mangiano i loro simili per eliminare potenziali rivali.
Il nome cannibalismo arriva dai Caraibi. La parova stessa viene dal nome che gli spagnoli diedero ai Caraibi, Canìbales. Ecco il motivo per il quale molti antropologi preferiscono il nome ‘antropofago’ a ‘cannibale’.
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