IndaginiTangenti, arrestato Mantovani, vicepresidente della Regione Lombardia

Mario Mantovani è ex senatore, ex sottosegretario alle Infrastrutture del governo Berlusconi ed ex sindaco di Arconate. È accusato di corruzione, concussione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio

Mario Mantovani, vicepresidente della Regione Lombardia, ex senatore, ex sottosegretario alle Infrastrutture del governo Berlusconi ed ex sindaco di Arconate, è stato arrestato questa mattina all’alba con le accuse di corruzione, concussione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio.

Con Mantovani sono stati arrestati anche il suo assistente Giacomo Di Capua e il dirigente del provveditorato opere pubbliche Angelo Bianchi. Altri 9 indagati, fra cui l’assessore regionale al Bilancio, Massimo Garavaglia, braccio destro del governatore Roberto Maroni.

I reati contestati nell’indagine sarebbero stati commessi tra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014. Mantovani è stato arrestato nella qualità all’epoca «di senatore della Repubblica e Sottosgretario di Stato, assessore alla Salute della Regione Lombardia e sindaco del Comune di Arconate». Sono state effettuate perquisizioni e sequestri di documenti a Milano, Pavia, Varese, Vercelli e Rimini anche per le ipotesi di reato di abuso d’ufficio e turbativa d’asta, ipotesi per le quali Mantovani è indagato “in concorso con altri soggetti”. Perquisizioni anche negli uffici degli indagati al Pirellone, e presso 17 società riconducibili agli arrestati e ad altri 12 indagati.

Al centro dell’inchiesta della Procura di Milano, partita dalla denuncia di un dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e la Liguria, ci sono più filoni relativi ad appalti truccati, episodi di corruzione e concussione. Mantovani avrebbe truccato anche gare per lavori di ristrutturazione di scuole in alcuni comuni, tra cui Arconate, di cui è stato sindaco. Inoltre, si sarebbe mosso per turbare gli appalti della sanità regionale per il trasporto di malati dializzati. Un secondo capitolo, invece, riguarda le presunte pressioni esercitate da Mantovani nei confronti di Pietro Baratono, Provveditore alle opere pubbliche di Lombardia e Liguria, affinché Angelo Bianchi, ingegnere presso il Provveditorato, potesse rientrare in servizio e tornare in possesso delle sue deleghe sugli appalti (in particolare di edilizia scolastica), nonostante fosse stato coinvolto e arrestato in un’inchiesta per corruzione della Procura di Sondrio.

Un altro fronte dell’inchiesta riguarda i lavori gratis che il vicepresidente lombardo avrebbe ottenuto per immobili a lui riconducibili in cambio di lavori affidati a un architetto in alcuni appalti. I lavori, prezzo della presunta corruzione, riguarderebbero case e appartamenti di proprietà di Mantovani o dei suoi familiari, e anche case di riposo.

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