Andrea Pirlo: breve cronaca di un fallimento

Il fantasista a centrocampo è un'idea geniale o una metastasi? Pirlo è un maestro o solo una bella donna?

Il fugace elenco di commenti, provocazioni, insulti, metafore e immagini che segue, freddo e fedele per quanto possibile, dunque poco, è la cronaca di un disaccordo. È la storia di un articolo su Andrea Pirlo che nessuno leggerà mai perché non è mai stato scritto, di un tentativo disastroso e rapidamente abortito da parte della redazione di Valderrama.

I nomi dei redattori sono stati cambiati per evitare noie legali.

Sabato 16 Gennaio 2016.

Edmund Bonner, musicista, illustratore: Quando deve uscire Pirlo?

William De Visscher, commerciante di tessuti: Il 25, ma dobbiamo capire come metterla, non sono sicuro.

Bonner: MAESTRO

Walter Warner istitutore, produttore di grappa: Articolo fantastico: “È vero che lei, Lampard e David Villa volate in business mentre il resto della squadra si deve accontentare dell’economy? Vero ma è la Lega a decidere. La MSL ha in mano tutto, anche i biglietti di viaggio e gli alberghi.”

Bonner: MAESTRO

De Visscher: Ma onestamente, anche voi juventini lo sapete che Pirlo è un mezzo bluff, vero?

Warner: Stai scherzando vero?

De Visscher: Mi prendo Veron tutta la vita. Pirlo era scarso come fantasista. Come centrocampista sì, bei lanci, ma ha sempre avuto bisogno di qualcuno che facesse il lavoro sporco per lui. Per quanto io odi i nani spagnoli, Iniesta e Xavi almeno un po’ correvano.

Warner: Si ma Pirlo non è un regista.

De Visscher: Appunto, è un giocatore a sé stante che ha veramente fatto dal male all’idea di centrocampo. È il simbolo del paneleiro nel calcio, quello sì, e chi ama il calcio fru fru ama sicuramente Pirlo.

George Abbott, politico in ascesa, giovane cascamorto: E questo cosa ha a che fare col fatto che sia stato fortissimo?

De Visscher: Niente. Sono due discorsi separati: 1 non è stato così forte come dicono, soprattutto considerando che la sua presenza rendeva indispensabile quella di un taglialegna accanto a lui. 2 è il simbolo ti tutto ciò che di moscio c’è nel calcio: la tenenza a buttarsi, le palle effettate, le finte con i capelli, la passeggiatina in mezzo al campo. 1+2=3, ovvero mi rode proprio il culo che venga celebrato come un “maestro”. Xavi Alonso, Sweinsteiger, Gerard, tutti nettamente più forti di Pirlo.

Abbott: Eh, io sono un fan sia di Xabi Alonso che di Gerrard: il primo è il giocatore più simile a Pirlo che esista, necessita di un taglialegna (Mascherano ai suoi tempi migliori) e gioca con lanci a effetto. Schweinsteiger… vuoi proprio farcela arrivare: inferiore nettamente a tutti.

De Visscher: Ti ammazzo.

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