È giusto dire “drive safe”, o è meglio dire “drive safely?”. E perché quando si augura la buonanotte, occorre dire “sleep tight”? E quando le giornate si avvicendano senza soluzione di continuità, si nota che “time goes so fast”? Tutte queste frasi, colte dai contesti più disparati, stanno a indicare un fenomeno piuttosto curioso della lingua inglese: il flat adverb. Cioè avverbi che non hanno la terminazione in –ly, e che mantengono la stessa forma dell’aggettivo corrispondente.
Per fare un po’ di chiarezza, è meglio subito chiarire che si può dire “drive safe”, ma anche “drive safely”, le due cose si equivalgono. Solo, “safe” in questo caso non è un aggettivo (“It is a safe trip”, è un viaggio sicuro), ma è un avverbio: “guida in modo prudente”. Lo stesso vale per “tight”, “stretto, conciso” che, in “sleep tight” vuol dire “dormi bene” – e anche in “hold tight” vuol dire “tieniti forte” – ma con “tightly”, che vuol dire “saldamente”, si può dire “hold on tightly”, che è la stessa cosa (e funziona anche in italiano: “forte” per dire “tienti forte”).
Come si spiega in questo video, è tutta una questione di storia. All’inizio i flat adverbs erano piuttosto diffusi, e solo con il tempo l’uso ha preferito, anche per marcare la differenza dagli aggettivi, le forme con il suffisso -ly, che oggi prevalgono.
Tra i flat adverb sopravvissuti, si contano tre categorie: quelli come “tight” e “safe”, che hanno un corrispettivo parallelo con -ly, cioè tightly e safely, e che ha il medesimo significato; quelli come “near”, che ha un corrispettivo con -ly, “nearly”, ma con un significato diverso (dire “the day is drawing near” non è come dire “the day is nearly over”: nearly vuol dire “quasi”); infine, quelli che il corrispettivo in -ly non ce l’hanno proprio, come “fast”: “fast asleep”, ad esempio e “time goes so fast”. Adesso tutti possono capire perché Steve Jobs diceva “think different”, che è una forzatura della lingua (dovrebbe essere “differently”), ma giocava proprio su questo uso dell’aggettivo come avverbio.