Vi sentite brutti? Questo forum è la vetrina delle vostre ossessioni

Se è vero che il sole bacia i belli, c’è un angolo della Rete dove è sempre notta fonda. È il forum dei brutti, punto di riferimento per chi ha un problema con il proprio aspetto fisico. A migliaia discutono, si scambiano foto e consigli. A volte scoprono che la bellezza è una qualità sopravvalutata

Chiedono suggerimenti, si scambiano consigli, ognuno racconta le proprie esperienze. Tutto rigorosamente online. Se è vero che il sole bacia i belli, c’è un angolo della Rete dove è sempre notte fonda. È il forum dei brutti, punto di riferimento per gli italiani che hanno problemi con il proprio aspetto fisico. Ormai è un’istituzione. Si contano 4mila utenti iscritti, ma i visitatori anonimi sono molti di più. Quasi 10mila ogni mese. Banditi fascino e bellezza, gli anonimi racchi si incontrano sul web. Parlano liberamente e si confrontano al riparo della propria username, senza metterci la faccia. E per chi si considera brutto è già un bel vantaggio.

Bassi e sproporzionati, pochi capelli in testa, quel naso sempre troppo pronunciato. Sono quasi tutti maschi, chissà perché. E tra loro molti giovani. Di argomenti da trattare ce ne sono in abbondanza. Le discussioni aperte sono oltre 15mila, ben 370mila i messaggi contenuti in archivio. Brutti sì, ma educati. Per i nuovi arrivati c’è un apposito spazio. Messo da parte l’imbarazzo, ci si presenta alla comunità antiestetica raccontandosi in poche parole. Non tutte le conversazioni sono prive di conseguenze emotive per chi legge. Parlando del proprio aspetto fisico c’è chi non nasconde la propria amarezza e chi si butta giù. Ma anche chi la prende con ironia. Le discussioni vere e proprie si dividono in tre grandi capitoli: rapporti sociali, look ed estetica e “una vita da brutto”, uno spazio generico in cui parlare di tutto il resto. «Le nostre esperienze, i nostri giorni, la routine, la nostra vita. Tutto a ruota libera».

Il tema di fondo è tutt’altro che banale. Al netto di facili ironie, la bruttezza è un’illusione. Gli ideali estetici cambiano in base alle epoche e alle culture. Senza considerare che alcuni parametri restano del tutto soggettivi. Se ne era accorto qualche secolo fa Voltaire, che giustamente scriveva: «Chiedete a un rospo cos’è la bellezza, il vero bello. Vi risponderà che consiste nella sua femmina»

Il tema di fondo è tutt’altro che banale. Al netto di facili ironie, la bruttezza è uno stato dell’anima, prima che fisico. Ma anche un’illusione. Gli ideali estetici, è noto, cambiano in base alle epoche e alle culture. Senza considerare che alcuni parametri restano del tutto soggettivi. Se ne era accorto un paio di secoli fa Voltaire, che nel suo dizionario filosofico giustamente argomentava: «Chiedete a un rospo cos’è la bellezza, il vero bello. Vi risponderà che consiste nella sua femmina, coi suoi due begli occhioni rotondi che sporgono dalla testa piccola, la gola larga, il ventre giallo, il dorso bruno». Tema controverso, insomma. Un certo Umberto Eco all’argomento ha dedicato addirittura un libro, Storia della bruttezza. Un’analisi storica del concetto, declinato dal grande scrittore nel brutto in sé, il brutto formale e il brutto artistico.

Eppure in una società dove la bellezza è tutto, essere brutti diventa un problema. Nelle discussioni sul forum se ne trovano testimonianze a profusione. Problemi di socializzazione, timidezza, difficoltà a relazionarsi con l’altro sesso sono conseguenze piuttosto diffuse. Non mancano i racconti degli anni della scuola e delle prese in giro, che per molti brutti, o presunti tali, restano una pietra miliare del proprio sviluppo. E poi ci sono i brutti per finta, quelli che magari sono solo un po’ troppo severi con se stessi. Una recente discussione si dilungava proprio sul concetto di dismorfofobia, «l’ossessione per un difetto immaginario dell’aspetto esteriore». I malati di palestra e gli utenti con la fissazione dell’estetica sono, del resto, piuttosto numerosi. C’è chi si vede brutto dal vivo ma bello in foto, chi si piace davanti allo specchio ma non in video…. Molti, c’è da scommettere, non hanno alcun problema nell’aspetto. Bassa autostima e insicurezza la giocano da padrone.

Tra tante delusioni, non manca qualche messaggio di speranza. Dopotutto la bellezza, oltre che soggettiva, è una qualità fin troppo sopravvalutata. Il poeta e pittore Salvator Rosa lo diceva già nel Seicento: «Innamora più una graziosa bruttezza, che una beltà soverchiamente sostenuta»

I problemi fisici, più o meno reali, vengono messi in piazza e discussi apertamente. Mille sfumature di bruttezza. «L’acne mi ha stravolto la faccia», si lamenta uno. E giù riferimenti a calvizie, asimmetrie facciali, obesità. Qualcuno va anche oltre. «È da un annetto – racconta un altro utente – che la cartilagine della parte destra della punta del mio naso si è indurita». Le frustrazioni vengono condivise: non è raro imbattersi in discussioni in cui i partecipanti raccontano da quanto tempo non hanno una relazione stabile o rapporti con l’altro sesso. L’immagine, va da sé, è l’unico parametro di riferimento. Ci si scambiano fotografie, si chiedono valutazioni sul proprio aspetto. Si danno e si ricevono voti per quantificare la bruttezza, propria o altrui. «Sono sul 5,5», «Quello è un 8», «Ho incontrato una ragazza sul 7». Tra tante delusioni, non manca qualche messaggio di speranza. «Chi ci vieta di fare una vita normale?» scrive un frequentatore del forum. «Mica è vietato vivere come un essere umano. Possiamo anche cercare di migliorarci esteticamente, per quel poco o tanto che possiamo fare. È inutile piangersi addosso, tanto non ci sarà nessuno a tenderci una mano, tiriamo fuori le palle e facciamo vedere a sti fighetti che sono loro a dover stare chiusi in una casa». Dopotutto la bellezza, oltre che soggettiva, è una qualità fin troppo sopravvalutata. Il poeta e pittore Salvator Rosa lo diceva già nel Seicento: «Innamora più una graziosa bruttezza, che una beltà soverchiamente sostenuta».