Come tutte le cose belle e simpatiche, anche i palloncini hanno un lato oscuro. Inquinano. E non solo, sono responsabili della morte di tanti uccelli. È quello che viene pubblicato in uno studio di Live Science: i palloncini prendono il volo, scoppiano in aria e, alla fine, arrivano negli oceani. Qui gli uccelli marini, scambiandoli per polpi e calamari, li mangiano e li consumano.
La ricerca, condotta da un team di studiosi australiani, ha preso in esame ben 1.700 esemplari di volatili, appartenenti a ben 51 specie diverse. Uno su tre aveva mangiato materiale plastico.
E, secondo loro, ognuno di loro aveva il 20% di possibilità di morire dopo aver mangiato un singolo pezzo di rifiuti.
Ma tra tutti i materiali pericolosi, hanno precisato gli studiosi, quello più dannoso è, senza la minima ombra di dubbio, il palloncino. Non rigido ma elastico e, per questo motivo, molto più letale. Secondo le stime, “aumenta di 32 volte le probabilità di morire dopo essere stato ingerito”.
Ormai i “l’ingerimento di rifiuti è riconosciuta a livello globale come una minaccia”, spiega Lauren Roman, che ha condotto lo studio. “Tra gli uccelli presi in esame, la causa di morte più diffusa era il blocco del tratto gastrointestinale. Seguivano infezioni causate da ostruzioni gastrointestinali o altri tipi di complicanze”.
Il problema è serio perché, come dimostra la ricerca, il 99% di tutti gli uccelli marini è destinato, entro il 2050, a ingerire almeno una volta, rifiuti presenti nell’acqua oceanica. Un disastro, soprattutto per un ambiente come quello australasico, che ospita la più ingente biodiversità di uccelli di mare del mondo.
Insomma, al momento la soluzione non si vede. L’unica proposta seria è quella di ridurre l’immissione di rifiuti di plastica in mare, e dovrebbe essere l’impegno primario di tutti i Paesi che affacciano sull’Oceano e sul mare. Noi, nel nostro piccolo, ci potremo accontentare, alla feste, di sostituire i palloncini con i coriandoli.