CRONACHE DALL’IMPEACHMENTUcrainagate, su ordine di Trump i repubblicani iniziano a fare ostruzionismo

Un gruppo di parlamentari del Great old party hanno preso d’assalto e fatto irruzione nella stanza dove avvengono le testimonianze a porte chiuse. Ritarda così di cinque ore la testimonianza di Laura Cooper, vice segretaria alla Difesa

BRENDAN SMIALOWSKI / AFP

La protesta dei repubblicani
Mercoledì mattina, prima della testimonianza di Laura Cooper, vice segretaria alla Difesa, un gruppo di parlamentari repubblicani ha preso d’assalto e fatto irruzione nella stanza dove avvengono le testimonianze a porte chiuse. La stanza in questione di chiama SCIF ovvero Sensitive Compartmented Information Facility ed è, insieme alla Situation Room, uno dei luoghi di massima sicurezza, dove possono essere discussi argomenti sensibili che devono rimanere segreti. Per questo all’interno della stanza non sono ammessi cellulari o altri dispositivi per registrare. Durante la loro irruzione i repubblicani hanno invece introdotto nella stanza i telefonini, una mossa subito criticata dai democratici preoccupati per la sicurezza nazionale.

L’azione dei repubblicani avviene due giorni dopo la richiesta di Trump ai suoi di «lottare più duramente» per contrastare l’avanzata della procedura d’impeachment. A causa di questa irruzione la testimonianza di Laura Cooper è stata ritardata di cinque ore.

Reazioni alla testimonianza di Bill Taylor
Ieri Bill Taylor ha di fatto confermato l’esistenza di un quid prop quo nella questione ucraina, una testimonianza che il rappresentante democratico Andy Levin ha definito “il giorno più inquietante al Congresso finora”. Oggi alcuni parlamentari repubblicani hanno reagito alle sue parole. Il senatore della Florida Marco Rubio ha dichiarato di voler aspettare che tutte le testimonianze vengano presentate prima di commentare. Susan Collins, senatrice del Maine, ha dichiarato che si tratta di «un importante elemento di prova», ma ha detto che vuole saperne di più per ottenere un quadro completo. La senatrice dell’Alaska Lisa Murkowski ha dichiarato: «Ho visto i titoli dei giornali ma non ho letto nulla». Si è poi lamentata del fatto che nessuno sta riferendo di cose ascoltate in prima persona, e quindi è difficile sapere a cosa credere.

Il senatore del Colorado Cory Gardner ha dichiarato: «Non l’ho letto. Non ci fanno vedere le trascrizioni». Chuck Grassley, il presidente pro tempore del Senato, quando gli è stato chiesto se avesse visto prove di quid pro quo ha detto: “No, c’è molto da screditare, quindi questo mi riporta all’essenziale di cui abbiamo bisogno: la trasparenza. L’unica persona che è stata trasparente in tutto questo processo è il Presidente”.

La svolta di metà novembre?
Secondo il Washington Post, dopo aver raccolto per un mese intero testimonianze e prove a porte chiuse, i democratici sarebbe pronti a portare, intorno a metà novembre, alcune di queste deposizioni allo scoperto, interrogando di nuovi alcuni funzionari, ma questa volta pubblicamente, alla luce del sole. I due probabili sono Bill Taylor, alto diplomatico in Ucraina, e la ex ambasciatrice Usa in Ucraina Marie Yovanovitch.

Rudy Giuliani assume un avvocato difensore
La CNN riporta che Giuliani starebbe valutando alcuni possibili candidati ne ruolo di avvocati difensori. Solo la settimana scorsa l’ex sindaco di NY aveva detto di non aver bisogno di avvocati a rappresentarlo. Oggi la situazione sembra diversa.

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