A conti fatti, è vero: con questo tipo di scarpe si cammina sulle acque. Sono le “Jesus Shoes”, prodotte dalla MSCHF, una impresa di creativi di Brooklyn che ha pensato di mescolare sacro e marketing, o acqua santa e Nike Air.
Dopo aver comprato un normale paio di sneaker Nike Air Max 97 (non hanno speso niente più di 160 dollari, confermano qui), hanno aggiunto come ciondolo tra le stringhe un crocifisso d’oro e poi – colpo da maestro –si sono procurati un po’ di acqua del fiume Giordano, l’hanno fatta benedire da un prete di Brooklyn e l’hanno aggiunta alle suole delle scarpe. A quel punto il prezzo è salito a 1.425 dollari.
Troppo? No. La scarpa è stata comprata da un utente sconosciuto nel giro di un minuto e, subito dopo, rimessa in vendita su StockX, al prezzo di 4mila dollari. Forse i geni di MSCHF sono stati superati.
Per il resto si definiscono «un brand di prodotti e media di controcultura» e operano in una «area grigia non ancora definita dagil approcci tradizionali». Di fatto, come ritmi di lavoro, si sono imposti di inventare un nuovo progetto ogni secondo e quarto martedì del mese. Mai di più, altrimenti la creatività verrebbe compromessa, si può immaginare.
Quello delle “Jesus Shoes” è stato, tra tutti, il loro progetto più famoso, almeno in termini di viralizzazione. È stato pensato, spiegano, come risposta ad alcune collaborazioni ridicole che vedono in circolazione, come ad esempio «quella tra Arizona Iced Tea e Adidas».
«Come sarebbe stata una collaborazione tra produttori di scarpe e Gesù?», si sono chiesti per scherzo. «Be’, come minimo devono inventare delle calzature che ti facciano camminare sulle acque». E la soluzione, ironica e creativa, è arrivata subito: acqua santa nella suola. «Questa è la collaborazione più sacra di sempre».
Il tono scanzonato delle loro idee non è una novità. Tra i loro progetti precedenti si vede “Times Newer Roman”, un font che riprende il classico Times New Roman ma lo ingrandisce del 10%, in modo che per gli studenti svogliati diventi più semplice riempire le pagine dei loro componimenti. Sempre in questa ottica – cioè quella di aiutare i più pigri – hanno anche inventato un plug-in che trasforma le pagine di Wikipedia in fonti reali (e perciò attendibili), sempre utile per chi deve scrivere essay e paper. Le scarpe di Gesù sono – è il caso di dirlo – un primo passo verso qualcosa di nuovo. Che sia anche qualcosa di serio, è ancora presto per saperlo.