Dovrei scrivere di Juventus, parlo di Inter. Della Juve ha detto tutto il presidente della Corte federale, Piero Sandulli, mica Luciano Moggi: “Non ci sono illeciti, era tutto regolare, quel campionato non è stato falsato, l’unico dubbio riguarda la partita Lecce-Parma”. E allora, direte, perché mai la B, due scudetti tolti, la Champions, la A tra due anni (basta fare i conti) e la nonna stuprata? Lo ha spiegato l’altro giudice della Corte, tal Mario Serio from Palermo, Sicily: “Abbiamo cercato di interpretare un sentimento collettivo, abbiamo ascoltato la gente comune e provato a metterci sulla lunghezza d’onda”. Molto, molto, molto serio. Nonché la conferma che l’imbroglio non era moggiopoli, ma calciopulitopoli. A questa panzana chiamata calciopoli poteva credere soltanto un paese ridicolo come il nostro e ora lo confermano anche loro, i giustizieri. Quindi è successo questo: era tutto regolare, ma siccome gli ubriachi del bar sotto la curva sud chiedevano di inchiappettare la Juve, i giudici si sono dovuti adeguare. Ma se “sentimento collettivo” aveva da essere, non avrebbero fatto prima con un semplice colpo alla nuca a Moggi Luciano?
Complimenti all’Inter, dunque. Ai campioni d’Italia. Io, per esempio, appena mettono in vendita il dvd del loro trionfo sportivo, me lo compro subito. Vuoi mettere rivedere Camoranesi far fesso uno dei 17 argentini di Mancini, mettere al centro la formidabile palla con cui poi Ibra fa fessi altri tre sudamericani per il gol dell’uno a zero? Volendo, potrei anche recuperare la bandierina nerazzurra col 14esimo scudetto, quella raccattata dalle parti dell’Olimpico un pomeriggio del maggio 2002. Non so se avete presente: era il giorno in cui l’Inter perse uno scudetto, malgrado la squadra avversaria, compresi i tifosi, avessero fatto di tutto per regalarle il tricolore. Capitò, però, che nella Lazio giocavano un ex interista incazzato perché era stato scaricato e un ceco a cui la stessa Lazio non aveva rinnovato il contratto, mentre nell’Inter c’era il solito incapace difensore di turno. Era una partita aggiustata, quella? Zorro Zeman si sarebbe alzato dalla panchina indignato? Non importa, la palla è comunque rotonda, infatti persero i più scarsi, cioè i neocampioni d’Italia.
I saggi di Guido Rossi, peraltro, per sanzionare il campionato “falsato-ma-non-falsato” del 2004-2005, hanno a loro volta falsato quello regolarissimo del 2005-2006, non oggetto di alcuna indagine e con i terribili designatori Pairetto e Bergamo addirittura già in pensione. Ora, finalmente, ho capito qual è il famoso illecito sportivo “concettualmente ammissibile” contestato alla Juve nella prima sentenza Caf. Vi ricordate? La Juventus è stata condannata per aver usufruito di “vantaggi in classifica” diversi da quelli ottenibili dall’alterazione del risultato o dello svolgimento di una partita. Nessuno aveva capito come si potessero ottenere “vantaggi in classifica” senza aver taroccato le partite, ma l’assegnazione dello scudetto all’Inter l’ha spiegato. Eccola la fattispecie delittuosa: è sufficiente che una “temperie” di Palazzo faccia retrocedere la Juve e tolga 30 punti al Milan perché si possa vincere lo scudetto ottenendo “vantaggi in classifica” senza bisogno di taroccare le partite. Illecito sportivo ex articolo 6, secondo la giurisprudenza Caf. Ci fosse un giudice serio con la esse minuscola sarebbe titolo revocato e Inter in B.
Oggi le comiche, quindi, se non fosse che poi gli interisti credono davvero di essere la squadra degli onesti, come quel partito di La Malfa di cui oggi nessuno ricorda più il nome. Onesti, qualsiasi cosa voglia dire e malgrado due mesi fa – in piena calciopoli – un loro alto dirigente e un loro calciatore (Gabriele Oriali e Alvaro Recoba) abbiano patteggiato in un tribunale ordinario una pena a sei mesi di reclusione per aver falsificato un passaporto, cioè per aver tesserato un extracomunitario che non avrebbe potuto giocare. Onestissimi, qualunque cosa significhi e nonostante dieci giorni fa il Sole 24 Ore abbia raccontato di un aiutino da 60-80 milioni di euri ricevuto dalla Federcalcio guidata come un sol uomo dall’avvocato Rossi. L’Inter aveva compiuto un’operazione di “cosmesi contabile”, realizzando una plusvalenza fittizia di 158 milioni di euro. Quando la Covisoc – che è la Consob del calcio – ha chiesto all’Inter di ricapitalizzare per 100 milioni, pena la mancata iscrizione al prossimo campionato, l’Inter si è rivolta alla Federcalcio che, alè, le ha fatto uno sconticino del 60 per cento. Siccome la notizia è uscita su un giornale color salmone, e non su quello rosa che nei bar si trova sul bancone dei gelati, nessuno ha avvertito il bisogno di mettersi “sulla lunghezza d’onda” del “sentimento collettivo” che, evidentemente, considera Mancini un grande allenatore e Burdisso meglio di Zambrotta.
Quanto alla Juve, cosa volete che aggiunga su una società che ieri sera non aveva ancora commentato il furto di scudetto? Ci fossero quegli antipatici di Giraudo e Moggi, starei tranquillo: sfiderebbero Rossi a venirseli a riprendere, quei due trofei da campioni d’Italia, e li farebbero difendere da Paolo Montero, Ciro Ferrara e Sergio Brio.
28 Luglio 2006