Camillo di Christian RoccaSanti Numi, i teodem made in Usa

Santi numi, i teodem born in the Usa. Non c’è solo la cricca dei teocon manovrata da Bush e Cheney a minacciare le libertà civili americane, c’è anche una sinistra religiosa, magari aizzata dagli amici di Hillary Clinton, capace addirittura di costringere il candidato presidenziale più di sinistra del Partito democratico, John Edwards, a disfarsi di due popolari blogger femministe assunte per curare il sito della sua campagna elettorale e organizzare la comunità on line dei militanti. Le due brillanti e spiritose ragazze sono Amanda Marcotte e Melissa McEwan, molto note nella blogosfera di sinistra per i loro commenti sferzanti contro la teocrazia cristiana che la destra religiosa e il Partito repubblicano avrebbero instaurato negli Stati Uniti.
Amanda, per citare soltanto un esempio, a un certo punto si è chiesta sul suo blog personale “che cosa sarebbe successo se Maria avesse scelto il piano B quando il Signore l’ha riempita del suo eccitante, bianco e appiccicoso Spirito Santo?”. L’altra blogger, Melissa, è nota per chiamare i conservatori evangelici “cristiano-fascisti”, più pericolosi per la democrazia americana di quegli altri fondamentalisti barbuti che dirottano aerei e si fanno saltare in aria.
Edwards le ha assunte lo stesso, su suggerimento della moglie Elizabeth, convinta che su Internet ci sia la chiave per la vittoria alle primarie democratiche, malgrado la campagna di Howard Dean 2004 e quella di Ned Lamont l’anno scorso in Connecticut abbiano dimostrato esattamente il contrario. Senonché le organizzazioni della destra religiosa e no hanno cominciato a protestare pubblicamente per le offese ai credenti lanciate ripetutamente dalle due ragazze edwardsiane. La stessa cosa hanno fatto le principali associazioni della sinistra religiosa, frustrate da un partito che pubblicamente prega e parla di Dio, ma che privatamente alimenta l’odio antireligioso, a patto che la religione sia quella cristiana. Le offese delle due blogger sono finite sui giornali, creando parecchi problemi a Edwards. Il candidato presidenziale dal ciuffo kennedyano s’è trovato nella scomoda posizione di dover scegliere tra rinnovare fiducia alle due femministe, alienandosi così la sinistra religiosa e le organizzazioni come Call to Renewal, di cui fa parte anche sua moglie, oppure di licenziare le due sciagurate facendo incavolare il suscettibile popolo della rete, i cosidetti “netroots” che i conservatori preferiscono chiamare “nutroots”, militanti matti. Edwards, in un primo momento, ha scelto di prendere le distanze dalle due ragazze, pretendendo lettere di scuse, prontamente arrivate, ma di lasciarle al loro posto. A quel punto s’è scatenata la sinistra religiosa, che ha preteso il licenziamento “perché nel Partito democratico non ci può essere posto per l’intolleranza anticattolica – come ha detto Brian O’Dwyer del National Democratic Ethnic Leadership Council, un gruppo vicino al Partito democratico – Non averle cacciate non è soltanto moralmente sbagliato, è anche stupido politicamente”. Sui siti di sinistra sono partiti strali contro O’Dwyer, reo di essere amico e sostenitore della campagna di Hillary, ma subito dopo sono arrvati altri liberal religiosi a contestare apertamente la scelta di Edwards: “Meritavano più di una pacca sulle spalle – ha scritto Eduardo Penalver su Commonweal, giornale cristiano di sinistra – E’ ovvio che le due ragazze intendevano offendere, immaginatevi che cosa sarebbe successero se avessero fatto commenti di questo tipo sugli ebrei o sui gay…”. Com’è finita? Con la vittoria della sinistra religiosa e le dimissioni per evitare il licenziamento prima di Amanda e poi di Melissa.

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