New York. La storia è formidabile. Un giovane imprenditore di Foggia alla conquista dell’America, la fidanzata star di Hollywood, i legami col Vaticano, la compravendita del patrimonio immobiliare delle diocesi statunitensi in difficoltà finanziarie a causa dei risarcimenti alle vittime degli abusi sessuali, affari per 250 milioni di dollari, l’immancabile connessione massonica, l’amicizia con i Clinton, le mille luci di Manhattan e una certa aria audace da commedia all’italiana. La conquista dell’America di Raffaello Follieri è stata raccontata ieri dal Wall Street Journal – in Italia se ne è occupato soprattutto l’Espresso – perché il suo partner americano, Ronald Burkle, proprietario del fondo Yucaipa, gli ha intentato causa per aver sottratto fondi dalla cassa comune al fine di pagare la sua scintillante vita sociale e le attività benefiche della sua fondazione. I prestiti sono stati ripagati, replicano gli avvocati del gruppo. Raffaello Follieri ha 28 anni, un passato da imprenditore nel settore dei cosmetici in Europa e dei diamanti e dell’oro in Africa. A New York s’è buttato nel “real estate”, avvalendosi per un breve periodo della consulenza di Vincent Ponte, rampollo della famiglia Bonanno e Genovese. Fidanzato con l’attrice Anne Hathaway (“Brokeback Mountain”, “Il Diavolo veste Prada”), Raffaello è figlio di Pasquale Follieri, un imprenditore pugliese con un rocambolesco passato da giornalista, da avvocato, da consulente di varie società e oggi in attesa del giudizio di appello dopo la condanna per uso personale del patrimonio di un’azienda in bancarotta. In passato, Follieri senior è stato assolto in via definitiva dall’accusa di aver partecipato a un progetto massonico per mettere le mani sul municipio di Foggia. Padre e figlio, le cui fantastiche note biografiche si possono leggere sul sito del gruppo, hanno costituito la Follieri Group, una società immobiliare il cui modello di business prevede di “fornire assistenza alla chiesa cattolica nella dismissione del suo patrimonio immobiliare”. I Follieri acquistano terreni, scuole, locali di proprietà delle diocesi americane, poi li rinnovano impegnandosi a mantenere, per quanto possibile, la destinazione religiosa. Una parte del profitto va in donazioni, borse di studio e aiuti ai paesi poveri. In questo modo hanno acquistato le proprietà immobiliari di tre grandi diocesi americane, partecipando all’asta di una ventina di altri patrimoni ecclesiastici. Il gruppo ha forti disponibilità di denaro e agisce con metodi che gli addetti ai lavori definiscono “europei”, provando cioè ad aggirare i broker locali e, almeno in un caso, offrendo doni, subito rifiutati, ai vescovi della Conferenza episcopale americana. Sebbene non si capisca la provenienza della sua grande disponibilità economica (uno dei fondi citati dall’Espresso ha negato con una lettera al settimanale di aver mai dato soldi al gruppo), Follieri ha certamente ottimi agganci in Vaticano, decisivi per essere presi in considerazione e poi trattare da posizioni privilegiate l’acquisto dei beni della chiesa. Il ruolo chiave è quello di Andrea Sodano, nipote dell’ex segretario di stato della Santa Sede Angelo Sodano e consulente della famiglia. Il Vaticano ha negato di avere relazioni con i Follieri, ma non c’è dubbio che la presenza di Sodano e le buone frequentazioni con la gerarchia abbiano aiutato. Follieri ha ricevuto gli elogi di Bill Clinton per un milione di dollari donato a un programma di vaccinazioni in Honduras. Clinton, però, è nel board della Yucaipa, i partner di Follieri che a Follieri hanno fatto causa per aver sottratto il denaro poi donato all’iniziativa di Clinton. L’ex presidente nega di aver avuto un ruolo nella decisione della Yucaipa di investire nel gruppo Follieri, sicché sarebbe sia vittima sia beneficiario delle straordinarie attività di Follieri.
15 Giugno 2007