Camillo di Christian RoccaThe Corrier of the Sera/3

Continuano le grandi performance americane del Corrier of the Sera. Oggi un articolo, addirittura richiamato in prima pagina, sostiene che Dr. House sia sceso in campo "a pugno chiuso contro Bush". In un episodio della serie tv, infatti, Dr. House ha detto che "Michael Moore aveva ragione" nel denunciare l’elevato numero di non assicurati tra gli americani. Cosa c’entri con Bush non è dato saperlo (e, soprattutto, Dr. House non lo dice). E’ soltanto un salto illogico di Alessandra Farkas. E’ forse Bush che gli toglie l’assicurazione? Prima di lui, quando c’era Clinton, i non assicurati di oggi erano assicurati? Il Corrier of the Sera va oltre e dice che "Rudy Giuliani e Mitt Romney" difendono "le politiche sanitarie di Bush". Ora, a parte, che Mitt Romney è stato il primo e unico governatore di uno Stato americano (il secondo è un altro repubblicano, Arnold Schwarzennegger) che ha imposto la copertura universale ai cittadini del Massachusetts con un piano molto simile ai desiderata di Hillary Clinton, "la politica sanitaria di Bush" è nota – almeno fuori dai confini del Corrier – per aver ampliato a dismisura la spesa sanitaria federale con il più dispendioso programma pubblico degli ultimi 40 anni che fornisce gratuitamente le medicine gratuite agli anziani. Un programma su cui, semmai, Giuliani e Romney non sono entusiasti perché è di stampo tipicamente liberal. Un po’ di sollievo, invece, per l’articolo da Londra. L’autore è Guido Santevecchi, non Ennio Caretto, quindi la "neocon" del titolo, Gertrude Himmelfarb, è una vera "neocon", non una inventata dalla paura per l’uomo nero. Il Corriere si stupisce, però, che il premier inglese laburista Gordon Brown abbia scritto la prefazione al suo libro. La notizia, in effetti, è formidabile. Ma la stranezza non è che un (altro) leader di sinistra sposi le idee neocon, ma che i giornali continuino a pensare che i neocon siano di estrema destra.

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club