New York. Una delle più belle puntate di The West Wing, la formidabile serie televisiva di Aaron Sorkin ambientata dentro l’ala politica della Casa Bianca, si apriva con una scena che è molto probabile sia realmente accaduta in questi giorni di fine mandato della presidenza Bush. Il capo dello staff era stanco, affaticato e pensieroso. Chiuso nel suo studio, leggeva e rileggeva tutti i discorsi sullo Stato dell’Unione alla ricerca di uno spunto per ritrovare l’energia affievolitasi dopo sette intesi anni di presidenza. A un certo punto, gli viene un’illuminazione, convoca una riunione dello staff e scrive sulla lavagna: 365, ovvero il numero dei giorni mancanti alla fine del mandato. Il messaggio era che in un anno si possono fare un mucchio di cose, malgrado il passo di un presidente che non può ricandidarsi sia necessariamente quello di un’anatra zoppa.
Da oggi al 20 gennaio 2009, quando lascerà lo Studio Ovale al suo successore, Bush ha a disposizione 411 giorni e non intende sprecarli. La rivista web Politico ieri ha svelato che nelle prossime due settimane il presidente e il suo staff lavoreranno al perfezionamento di un nuovo programma di fine mandato, volto a migliorare l’immagine di Bush all’estero, a disinnescare le tensioni sulle questioni economiche con il Congresso e a elaborare una strategia d’inizio anno a sostegno dei candidati repubblicani. I consiglieri della Casa Bianca, come ha confermato ieri al Washington Times l’ex stratega Karl Rove, sono convinti che le buone notizie provenienti dall’Iraq, i passi verso la riconciliazione in medio oriente e, probabilmente, anche l’attenuazione della retorica bellica nei confronti dell’Iran contribuiranno a far salire il gradimento del presidente e a delineare uno scenario diverso nel 2008. “Bush è ancora l’elemento fondamentale”, ha detto Rove. I grandi giornali liberal, intanto, segnalano i malumori degli elettori nei confronti di chi non vuole riconoscere il miglioramento della situazione in Iraq.
La politica estera sarà il centro vitale dell’Agenda 2008 di Bush. Da qui alla scadenza del mandato, il presidente parteciperà ancora a tre grandi eventi internazionali: G8, Nato e Apec. L’Iraq resta il punto fondamentale e Bush punta sul consolidamento dei risultati ottenuti con la nuova strategia di David H. Petraeus. Al Congresso, Bush ha già chiesto di concedere subito i soldi necessari a portare a termine la missione. La grande speranza, invece, è che israeliani e palestinesi, aiutati dagli americani e dalla comunità internazionale, riescano davvero a compiere passi nella direzione della pace, in modo che nei libri di storia la conferenza di Annapolis possa essere ricordata allo stesso modo degli accordi di Camp David che portarono alla pace tra Israele ed Egitto.
Le pressioni sull’Iran continueranno, ha spiegato ieri Bush, malgrado sia stato lui stesso ad autorizzare la pubblicazione di un rapporto delle sue agenzie di intelligence meno drammatico rispetto alle valutazioni precedenti. Bush si occuperà molto di Africa, uno dei suoi indiscussi successi di questi anni alla Casa Bianca. Nel 2008 visiterà tre diverse regioni africane per un’intera settimana, per imporre al mondo e al suo successore l’obbligo di continuare a finanziare il suo Piano di emergenza anti Aids.
Sul piano interno, Bush sa che non potrà riformare pensioni e politica sull’immigrazione, sicché proverà a trovare punti d’intesa con i democratici su sanità ed energia oltre che, sul modello degli ultimi anni clintoniani, su iniziative di portata minore, come la regolamentazione del caotico traffico aereo. Il lato interno dell’Agenda Bush prevede ovviamente la difesa dei tagli delle tasse, dei programmi federali sull’istruzione e dei finanziamenti alle istituzioni caritatevoli religiose, ma le prime e più decise attenzioni saranno rivolte a mitigare il clima di pre-recessione che molti americani temono di dover affrontare. Il Segretario al Tesoro, Henry Paulson, ancora ieri ha detto che l’economia americana continuerà a crescere, ma per cautelarsi la Casa Bianca è pronta ad adottare un pacchetto di misure e incentivi a favore di chi è in difficoltà finanziaria per la crisi dei mutui.
5 Dicembre 2007