Questa è l’Obamaland, la lista delle trenta persone più importanti per il presidente eletto Barack Obama. La “O List”, compilata dal quindicinale neoliberal The New Republic diretto da Franklin Foer, è la mappa del potere prossimo venturo di Washington, l’elenco degli uomini e delle donne da tenere d’occhio per capire le mosse del presidente democratico. A scorrere le brevi biografie del nuovo circo obamiano si notano tre cose: c’è un ricambio generazionale, c’è un ricambio geografico, l’eccezione sono i clintoniani. Il quarantasettenne Obama ovviamente porterà con sé un’ondata di giovani tecnici della politica, quelli che hanno costruito il suo successo organizzativo prima alle primarie poi alle presidenziali. Ci sarà anche una diffusa presenza di consiglieri di Chicago, così come George W. Bush si era circondato di texani. Lo stratega David Axelrod è il nuovo Karl Rove, l’amica e confidente Valerie Jarrett è la nuova Karen Hughes. I volti già conosciuti sono gli ex clintoniani, recuperati dai centri studi centristi in cui si erano rifugiati durante gli otto anni di dominio bushiano. La lista di O. non è soltanto un divertissement mondano, è l’unico strumento oggi a disposizione per immaginare che tipo di presidenza sarà quella di Barack Obama. I nomi sono interessanti, occhio a Rahm Emanuel, ai consiglieri economici e al rapporto con David Petraeus.
(Sul Foglio, pagina 1 e 3)
8 Novembre 2008