Nel 1983, sul Manifesto, Luigi Pintor scrisse un editoriale per dire che non saremmo morti democristiani e, in effetti, ventisei anni dopo, malgrado il gran parlare di ingerenze politiche della chiesa, siamo sulla strada di un “fine vita”, come si usa dire oggi, più radical pannelliano che democristiano. A destra come a sinistra, infatti, il tema della bioetica che in questi anni ha diviso e appassionato il paese è dominato da neo, ex, post pannelliani. La posizione laicista ovviamente è dei radicali doc di via di Torre Argentina, ma anche il fronte opposto, quello della vita, è puntigliosamente guidato da radicali storici. Fateci caso. Sul testamento biologico, i tre leader della battaglia che i radicali doc pensano sia dettata dal Vaticano sono stati Eugenia Roccella e Gaetano Quagliariello per il Popolo della libertà e Francesco Rutelli per il Partito democratico.
Eugenia Roccella, sottosegretario berlusconiana al Welfare, è figlia di uno dei fondatori del Partito radicale pannelliano, l’avvocato e deputato Franco Roccella. A diciotto anni, la giovane Roccella è diventata una delle leader del Movimento per la liberazione della donna, oggi è la più autorevole esponente della maggioranza sui temi pro-life. Il braccio politico, invece, è di Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato immortalato a fare la faccia feroce e a urlare in aula che Eluana non era morta, ma era stata uccisa. Eppure, nel 1981, Quagliariello era uno dei due vice del segretario del Partito radicale Marco Pannella. L’altro vicesegretario era Francesco Rutelli, oggi leader del fronte pro-life del Partito democratico. Ma anche lo sparuto fronte laicista del centrodestra è guidato da un radicale di più recente militanza, il deputato Benedetto Della Vedova che oggi, alla presenza telefonica di Silvio Berlusconi, apre il congresso di Libertiamo, il ritrovo laico del centrodestra. L’elenco potrebbe continuare, con il ministro Elio Vito e la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, con il deputato e genio dei sistemi elettorali Peppino Calderisi, l’onorevole del Pd Roberto Giachetti e Giorgio Stracquadanio, senatore e direttore del Predellino, l’organo dell’ortodossia rivoluzionaria del Cav. Ma la stranezza è proprio la guida radicale del fronte pro-life. Sono tutti ex pannelliani, ci sarebbe anche da chiedersi perché.
14 Marzo 2009